Quousque tandem… diceva Cicerone. E oggi da Maurizio Mazziero ci giunge fresco fresco il monito di 2000 anni fa. Fino a quando i governi abuseranno della nostra pazienza?

«Non è la prima volta che parole autorevoli sul debito e sulle dinamiche delle entrate e delle spese vengono espresse – afferma Mazziero riferendosi alle parole del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgietti alla cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Giudiziario – eppure anche in presenza di una platea autorevole e qualificata queste parole cadono nel vuoto. Fino a che punto si dovrà arrivare perché vengano prese in attenta considerazione?»

Nel suo consueto Osservatorio trimestrale sui dati economici italiani (Quaderno di Ricerca n. 1/ 2024 *) Maurizio MazzieroMazziero Research – ci informa che “Il debito si è abbassato passando dal 140,5% al 137,3% e forse dovremmo rallegrarci. Ma in realtà i conti pubblici sono fuori controllo!

L’abbassamento del debito è un effetto “ottico” dato che il PIL l’inflazione si è gonfiato più del debito e quando otteniamo un 1%, mentre il debito è salito del 3,8%. Detto in altri termini nel 2023 abbiamo accumulato 105 miliardi di debiti aggiuntivi, che dovranno essere finanziati con maggiori emissioni di titoli di Stato su cui pagheremo gli interessi.

Interessi pari a ben 18,3 miliardi che sono fluiti dalle tasche dei piccoli investitori verso le mani del Tesoro nell’ultima emissione del BTP Valore e che rappresentano una spesa annua di 78,6 miliardi e cresceranno in quattro anni di altri 25 miliardi.

Tornando al perché i conti pubblici sono fuori controllo, Mazziero spiega che ogni famiglia, e ogni imprenditore, sa bene che se anno dopo anno spende più di quanto guadagna non dovrà domandarsi se andrà in bancarotta, ma quando.

Secondo Mazziero, questo banale principio appare sconosciuto a chi affolla i banchi del Governo e del Parlamento, dato che sempre e immancabilmente le spese dello Stato superano le entrate. E ciò succede, si badi bene, anche quando aumentano le entrate: nei primi 11 mesi del 2023 le entrate tributarie sono aumentate di 34 miliardi, tasse che cittadini e imprese hanno pagato in più rispetto all’anno precedente. Eppure la differenza tra uscite e entrate della Pubblica Amministrazione è stata di 154 miliardi, più che nel 2022 quando la differenza fu di 149 miliardi.

Ora, assodato che non si può far altro che definire i conti pubblici fuori controllo, cosa c’è nella mente dei nostri governanti che non funziona? Forse l’Intelligenza Artificiale potrà aiutarci a spiegare a questi personaggi, che non si può continuare imperterriti a spendere di più di quanto si incassa.

Questi i contenuti del Quaderno:

Commento introduttivo a cura di Maurizio Mazziero Pag. 5

I rating Pag. 6

Il debito pubblico Pag. 7

Le stime sul debito Pag. 10

Le entrate e le uscite Pag. 11

I contributi e le prestazioni sociali Pag. 12

Lo stock di Titoli di Stato Pag. 13

La bilancia commerciale Pag. 15

La produzione industriale e il commercio al dettaglio Pag. 16

Il Prodotto Interno Lordo Pag. 17

L’inflazione Pag. 18

Il mercato del lavoro Pag. 20

Approfondimenti

Il commento di Andrew Lawford:

Le pensioni e l’immigrazione Pag. 22

Note economiche di Gabriele Serafini:

Tre criticità nelle statistiche sulla ricchezza Pag. 26

Conclusioni a cura di Maurizio Mazziero Pag. 33

Appendice Pag. 34

Sommario delle stime Mazziero Research Pag. 35

Bibliografia Pag. 36

I precedenti Quaderni di Ricerca della Mazziero Research Pag. 40

* Il Quaderno di Ricerca di Mazziero Research è disponibile su richiesta: maurizio@mazzieroresearch.com

Invito ad approfondire: MazzieroResearch.com a cura di A. Lawford e M. Mazziero. AnalisiEconomica.it a cura di G. Serafini.

Ricordiamo che ogni mese la Mazziero Research aggiorna le stime su Debito, PIL e spesa per interessi informando Governo, Banche centrali, Uffici studi e Stampa; tutte le stime vengono inoltre pubblicate nel proprio sito.

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