Alla consueta riunione mensile della Commissione Carte Cartoni Vittorio E. Malvezzi ha fatto il punto, non entusiasmante.

Mentre in Cina gli ultimi dati diffusi dall’Ufficio Nazionale di Statistica di Pechino mostrano un quadro di ripresa economica in atto, con le vendite al dettaglio cresciute al ritmo più sostenuto degli ultimi otto mesi (+4,8% rispetto a un anno fa), in USA, Europa e Italia le cose non sono così positive. La posizione è infatti peggiorata in Germania, UE e in tutto il resto del mondo.

In particolare è debole e preoccupante la situazione in Germania, dove la fiducia delle imprese a novembre peggiora più del previsto.

La Germania sta facendo i conti con una crisi economica, caratterizzata da un calo della produttività e delle esportazioni, che la sta portando verso il secondo anno di recessione consecutivo, con una contrazione del PIL stimata dello 0,2% per il 2024, dopo la flessione dello 0,3% nel 2023.
Secondo le fonti di Investing.com, l’economia tedesca si trova in un prolungato periodo di debolezza da fluttuazioni economiche a breve termine e strutturali a lungo termine. Nel settore manifatturiero, i costi di energia e produzione influiscono sulla competitività. La maggior parte degli industriali nelle indagini economiche del IFO (Information und Foschung) che determina il sentiment e le condizioni nel settore aziendale, le valutazioni in tutti i settori industriali, in particolare per mercati esteri, sono molto negativi.
Tra le economie avanzate la Germania è l’unica in recessione e rischia dunque di perdere ulteriore terreno rispetto ai competitor anche a causa di una crisi politica che porterà il Paese a elezioni anticipate nel 2025. Oggi la Germania ‒ insieme a Finlandia, Belgio e Austria ‒ si trova in fondo alla lista in termini di sviluppo nel passato recente.

La Bce è comunque fiduciosa di poter raggiungere l’obiettivo di inflazione del 2% nel 2025; ha tagliato i tassi d’interesse tre volte quest’anno ed è prevedibile un quarto taglio il 12 dicembre. I mercati sono divisi sull’entità del taglio: gli investitori vedono il 40% di possibilità che la banca opti per una manovra di 50 punti base invece dei soliti 25, data la debolezza della crescita Si prevede che il tasso di deposito della banca, pari al 3,25%, scenda all’1,75% entro la fine del prossimo anno, un livello considerato da molti inferiore al cosiddetto tasso neutrale, il che suggerisce che gli investitori prevedono la necessità di stimoli da parte della banca centrale”.
Fonte: Reuters intervista a Joachim Nagel, presidente Bundesbank.

E in Italia?

Si registra una profonda contrazione, un maggiore declino di nuovi ordini, deboli vendite estero. Calo della giacenza acquisti maggiore di sempre, contrazione dei prezzi.

A ottobre l’inflazione è risalita a +0,9%, seppure in un quadro di stabilità congiunturale. Gli andamenti settoriali appaiono, tuttavia, differenziati. Nel comparto alimentare, la dinamica tendenziale dei prezzi risulta in accelerazione (+2,4% da +1,1% di settembre), con effetti che si manifestano sul “carrello della spesa” (+2,0% da +1,0%); e, di conseguenza, sul packaging.
Al contrario, i prezzi dei Beni energetici accentuano un leggero calo su base annua (-9,0% da -8,7%). Tra i servizi, si attenua la crescita tendenziale dei prezzi dei Servizi ricreativi e culturali (+3,6% da +4,0%) mentre quelli dei trasporti evidenziano una lieve accelerazione (+3,0% da +2,4%). A ottobre, l’inflazione acquisita per il 2024 si attesta all’1,0% (di crescita).

La debole domanda e il calo dei prezzi c’è tuttora in tutti i settori della carta in Italia: in particolare, al 20 novembre 2024, le condizioni del mercato della carta da macero italiana non sono migliorate, e si può pertanto prevedere che alla fine dell’anno non ci sarà una svolta per una domanda vivace. Le esportazioni verso l’Asia hanno compensato solo in parte le deboli vendite interne, ma gli acquirenti di questi mercati internazionali sono quelli che pagano meno.

Come va l’economia di comparto?
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