Agorà il senso di un incipit. Come da una pagina iniziale comune possono nascere racconti completamente diversi.
Questo mese di novembre ha visto la luce un’antologia scaturita dalla fantasia di 9 autori che si sono cimentati nella creazione di altrettanti racconti di generi diversi, stimolati dall’incipit ‒ uguale per tutti ‒ ideato da Eugenio Pattacini, scrittore e fondatore del salotto letterario online Agorà ti racconto un libro, nonché co-fondatore di Sagoradio24 TV.
Specifico che gli autori non si sono influenzati a vicenda e hanno lavorato tenendo segreto il proprio testo. È emerso che la maggioranza ha utilizzato un metodo, a mio avviso, simile nella stesura della trama, nel senso che l’intreccio narrativo, iniziato con l’incipit comune, ha ricondotto al tema dell’incipit stesso. Potrebbe sembrare un gioco di parole, ma il punto di partenza è coinciso con la scena finale. C’è poi chi ha considerato la partenza uno spunto per costruire la propria storia, terminando da tutt’altra parte.
Ma che si voglia chiudere il cerchio narrativo su se stesso o aprirlo a nuovi orizzonti, qual è l’importanza dell’incipit, mi domando, e lo chiedo a chi è abituato a scrivere e a leggere molto.
Nel linguaggio corrente il termine indica l’inizio di un’opera letteraria. Ma qual è il senso di un incipit?
Questa antologia, non a caso, si intitola: Agorà il senso di un incipit. Come dimostra l’incipit comune ai 9 racconti, è l’inizio della storia, la parte in cui si introduce il lettore e lo si trasporta all’interno della narrazione che si sta creando per lui, mostrandogli, per fare un esempio, il protagonista e gli ostacoli che deve superare, oppure i suoi desideri. Questa fatica i 9 autori non l’hanno dovuta fare, perché Eugenio l’ha predisposto per loro, ma la difficoltà è stata quella di allacciarsi alla sua idea di partenza, proseguendo in modo avvincente e coerente, mantenendo entrambe le caratteristiche sino alla fine. Ci saranno riusciti?
L’anticipazione è stata perfetta perché ha alimentato il pathos e la suspense, incuriosendo a proseguirne la lettura, proprio perché priva di lunghe figure retoriche descrittive, minuziose e noiose o, al contrario, di troppo brevi descrizioni che anticipano tutto in poche righe privando della necessaria curiosità a proseguire. Ha mostrato un’azione semplice, ma capace di suscitare un’emozione e la partecipazione emotiva è fondamentale per agganciare il lettore.
È stato anche un laboratorio di scrittura creativa che ha messo alla prova nove autori ‒ di età e formazione diverse ‒ che hanno sfidato se stessi a trovare una via d’uscita avvincente e originale.
Quanti abiti si possono confezionare con un tessuto dello stesso colore? Tanti quanti ne riesce a creare la fantasia e l’abilità di un buon sarto!
Chi sono gli autori
In ordine di apparizione:
Michela Minini, con Rinascita, ligure e amante della poesia e dedita alle opere benefiche cui destina il ricavato della vendita dei suoi libri;
Silvana Guarina, con L’agente Steel, genovese ma piemontese d’adozione, insegnante in pensione che adora la Toscana, fonte di ispirazione di tanti suoi racconti e romanzi;
Wilma Coero Borga, con Il nido, piemontese di nascita e pavese d’adozione, professionista dell’editoria, definita eclettica per i generi che scrive che spaziano dal narrativo-fotografico, al racconto per bambini;
Alessandro Zelioli, con Gianna, reggiano, insegnante, deejay sportivo e giornalista. Dopo l’esordio con una favola per bambini, nel 2018 ha la sua prima esperienza letteraria insieme a Eugenio Pattacini;
Andrea Ansevini, con Il punto del non ritorno, anconetano, perito elettronico, poliedrico, cantante rapper, scrittore e fondatore di salotti letterari online dove offre visibilità ai colleghi autori, co-fondatore di Sagoradio24 TV;
Miriam Di Noto, con L’alba di un nuovo inizio, siciliana, insegnante di latino in pensione, ama leggere e viaggiare per condividere culture nuove, autrice di libri dalla pandemia;
Michela De Martino, con Non è mai troppo tardi, moderatrice sul gruppo Fb Le parole del nostro tempo, redattrice del programma on line pennartistica e redattrice di testi teatrali di un gruppo teatrale amatoriale;
Marco Francesco Picasso, con Una vecchia sedia vuota, genovese, geologo e giornalista pubblicista, fondatore della rivista di cultura, grafica, stampa e packaging MetaPrintArt, autore di romanzi e racconti tratti da sue personali esperienze;
Giuseppe Storti, con Certe notti, giurista campano, iscritto all’Albo dei giornalisti, esperto in comunicazione politico-istituzionale, autore di romanzi e racconti impegnati con i quali ha conseguito premi.
L’antologia fa parte di un progetto nato all’interno del salotto on line Agorà: ti racconto un libro ed è la naturale prosecuzione della precedente Agorà: l’amicizia si fa in 10 e presto, insieme diverranno una trilogia. Lo scopo dell’iniziativa è di voler trasformare contatti virtuali in qualcosa di concreto come la pubblicazione di un libro. Entrambe si trovano in vendita su Amazon sotto il marchio: Amici di pizza letteraria.
Noi, “nove autori in cerca di personaggi”, vi invitiamo a leggere Agorà: il senso di un incipit e, perché no, a provare a scrivere il vostro racconto partendo dal nostro incipit (che potete trovare qui)!

La copertina di Agorà il senso di un incipit, ideata da Marco Pataccini
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