Il tradizionale Convegno Tecnico Gipea 2019 del 15 novembre a Milano ha dato una ulteriore scossa al mondo delle etichette dimostrando la vivacità di un settore tra i più nobili delle Arti Grafiche.

Chi mi conosce sa che quello delle etichette è da alcuni lustri il mio ‘pallino’. Per le ampie possibilità che offre a creativi e convertitori di trovare sempre nuove soluzioni per ‘vestire’ al meglio i prodotti. Ma l’etichetta non è solo l’abito del prodotto, il suo marketing, ma anche tanta tecnologia. E le non poche problematiche per ottemperare alle sempre piú complesse direttive e leggi. Insomma come dire che chi stampa etichette deve avere conoscenze enciclopediche.

Direttive e invettive

È per questo motivo che i convegni tecnici di Gipea devono affrontare ogni volta temi nuovi. Quest’anno abbiamo anche sentito parlare di bisfenolo A (BPA), quella sostanza che si spalma sulla carta per renderla termica (scontrini di cassa, di banca e di bancomat, ma anche sui biberon!). Prendendo spunto da questo fatto, Alberto Quaglia (ARO) che è l’esperto nella stampa di etichette industriali, ha dovuto anche cercare biberon per il suo ultimo figlio che non fossero trattati con BPA.
Quindi se il bisfenolo A è una sostanza a rischio (secondo la EU 2016/2235 è tollerato per le carte termiche in misura dello 0,02% massimo in peso) le nuove direttive che le cartiere dovranno seguire, dicono che dovranno sostituirlo con il bisfenolo S (BPS). Ma che, a quanto si sa, potrebbe avere gli stessi effetti tossicologici del BPA (sic).

Sempre per restare i tema di direttive incerte e di fake news, Italo Vailati ha affrontato lo scottante problema della plastica. Anche questa fa ormai parte dei supporti che gli etichettifici devono conoscere e utilizzare.
Premesso che è inutile – come è oggi di moda da parte di produttori e distributori di film polimerici – prendersela con Greta, la quale parla di inquinamento da CO2 che nulla ha a che fare con la plastica, il problema esiste e resta. Va solo affrontato nei modi corretti (chi è interessato può approfondire con quanto emerso dalla recente K2019 con intervista a Eric Pavone in questo articolo “Maledetta plastica benedetta plastica” .

Vailati, da buon chimico, parte da un elogio della plastica – invenzione italiana del premio Nobel Giulio Natta – che è parte del nostro quotidiano e alla quale, a parte Mauro Corona, sarà ben difficile rinunciare. L’importante è la sua corretta gestione.
Il plastic free è un bel messaggio, ma poco realistico, dice Vailati. Meglio quindi il plastic good come emerge da una nostra intervista esclusiva pubblicata su queste pagine a partire dal 22 novembre in occasione del Flexo Day (questo il link che sarà attivo dall’alba del 22).

Qualche dato sul mercato della plastica negli imballaggi in Europa: su 84 milioni di tonnellate di packaging, solo 20 sono di plastica (quindi circa solo un quarto in peso, anche se vetro e metalli pesano di più); di questi solo 4 milioni di tonnellate sono packaging flessibile.
Il problema della plastica è comunque il suo smaltimento.
Nel 2015 l’EU ha pubblicato il pacchetto “Circular Economy” da cui derivano le direttive. La più nota è quella che vieta il packaging monouso a partire dal 2021. Questa in realtà interessa poco o nulla il mondo delle etichette, in quanto vieta espressamente piatti, bicchieri e cannucce, che troviamo abbandonati su spiagge e nei boschi dal popolo incivile.
E qui sta il punto: più civiltà da parte di tutti (e delle istituzioni in primis, che non gestiscono come si dovrebbe la raccolta differenziata vanificandone le intenzioni).

Gipea diventa Social

Gipea BrambillaPassando agli argomenti principali del convegno, nella relazione di apertura, Elisabetta Brambilla presidente Gipea ne ha evidenziate le novità, che non sono poche per un settore tuttora in crescita nel nostro Paese, quarto in Europa.

Riteniamo che siano tre i punti di maggiore interesse: la formazione; il censimento; l’attività sui social.
Quanto alla formazione, Gipea promuove relazioni con il mondo accademico e con le scuole tecniche. In particolare parte un nuovo master di 1° livello sulle etichette al Politecnico di Torino. Gipea collabora sponsorizzando una testi di laurea sulle etichette autoadesive.
Il censimento del settore, che ha individuato 500 aziende di converting per etichette ha l’obiettivo di costituire un nuovo database per far crescere la cultura del settore.

Riguardo il progetto comunicazione Gipea tramite i social, è partita la pagina LinkedIN della quale hanno parlato Giovanni Daprà e Mara Baschieri. Una pagina attiva e tenuta in vita con aggiornamenti costanti che darà voce e possibilità di crescita per tutti gli operatori del settore, a monte e a valle.
La pagina LinkedIN è aperta a tutte le aziende, e vuole essere un punto d’incontro, dove le aziende potranno confrontarsi e porre domande anche tecniche alle quali cercheremo insieme di dare risposte.

Inchiostri e LabelexpoEXPO Labelexpo

Anna Perego di Colorgraf ha illustrato le caratteristiche degli inchiostri compostabili facendo il punto sulla ricerca in corso da parte dell’azienda di Lainate.

Non poteva mancare una relazione sulle principali novità che si sono viste all’ultima edizione di Labelexpo Europe, mettendola in confronto con la precedente del 2017. Come hanno potuto osservare tutti i visitatori, si è dato molto risalto alla nobilitazione delle etichette. Facendo presente che in questo caso occorre fare attenzione al rischio che una nobilitazione non calibrata (soprattutto nel caso di stampa digitale) potrebbe avere effetti negativi sulla adesività dell’etichetta sul supporto.
Ciò che, infine, si nota è che Labelexpo, da fiera esclusiva delle etichette sta ampliandosi lasciando ancora l’85% alle etichette autoadesive, ma con percentuali sensibili per altre applicazioni: 22% packaging flessibile; 13% cartoncino pieghevole; 19% tags e tickets (il totale supera il 100% per le sovrapposizioni di tecniche diverse).
Dopo la pausa pranzo è stato presentato da parte di Gianluca Cinti (Partners SpA) il tradizionale Osservatorio Economico del settore, giunto all’ottava edizione. Dati, a disposizione degli associati, che aiutano gli etichettifici a capire meglio come sta andando il settore per trovare spunti di riflessione per il loro futuro.