Il sistema industriale che ruota attorno alla carta è un esempio di filiera virtuosa, con un tasso di circolarità pari al 57%, con punte di eccellenza nel settore degli imballaggi dove è stato raggiunto l’81% di riciclo. Federazione Carta Grafica, Comieco e Unirima hanno presentato il progetto di filiera per la Next Generation. Le quattro virtù che della carta – Biodegradabile, Riciclabile, Compostabile, Rinnovabile – ne fanno un attore naturale degli obiettivi sostenibili alla base del piano nazionale di ripresa e resilienza.

In Italia si riciclano 8 imballaggi su 10 e la carta può essere reimmessa nel processo produttivo fino a 7 volte, con oltre la metà dei residui di processo avviato al recupero .

Uso di materiali rinnovabili, riciclo, economia circolare rappresentano quindi strumenti fondamentali per conseguire il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni di CO2. L’insieme dell’industria italiana nel 2018, attraverso l’uso di materie seconde, ha evitato il consumo di 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (14,6% della domanda interna di energia) e la produzione di 63 milioni tonnellate di CO2 (14,8% delle emissioni nazionali di CO2).

Capacità di riciclo

«Le proposte si muovono su tre direttrici principali – spiega Girolamo Marchi, presidente della Federazione Carta e Grafica –. La prima è mettere la filiera nella condizione di aumentare la capacità di riciclo della carta da riciclare da parte delle cartiere e degli scarti al servizio dell’ambiente e dell’efficienza energetica. Aumentando l’utilizzo dei materiali prevalentemente rinnovabili (fanghi e residui), scartati dai processi di lavorazione si possono produrre bio-combustibili integrando il gas, ad oggi la fonte che alimenta in cogenerazione il comparto cartario in Italia e in Europa (il consumo nel 2019 è stato di 2,5 miliardi di mc).»

Nuovi processi

La seconda proposta è quella di promuovere la ricerca e lo sviluppo a livello industriale di nuovi processi e nuovi prodotti necessari a sostituire quelli impattanti sull’ambiente.
«Le caratteristiche della carta – commenta Amelio Cecchini, Presidente di Comieco fanno sì che il settore cartario abbia un importante campo di espansione industriale nella creazione di nuove filiere dell’imballaggio riciclato e riciclabile, così come di prodotti mono-uso ad alto contenuto di riciclo, che rispondono anche alle nuove abitudini di acquisto e consumo degli Italiani. Gli investimenti in R&D possono aiutare a migliorare anche la qualità delle oltre 3,5 milioni di tonnellate di carta e cartone raccolte tramite i circuiti comunali e, di conseguenza, il valore della materia prima seconda generata
Per l’Italia si tratta dunque di una grande opportunità non solo ambientale, ma anche economica.

Tracciabilità dei rifiuti

La terza proposta della filiera riguarda lo sviluppo ulteriore della digitalizzazione per migliorare la logistica e la tracciabilità dei rifiuti e degli scarti. Federazione Carta e Grafica, Comieco e Unirima ritengono strategico il processo di upgrade tecnologico innescato negli ultimi tre anni dal Piano Industria 4.0. Si suggerisce, pertanto, l’introduzione di incentivi gli investimenti aziendali in infrastrutture digitali per ottimizzare la logistica dei flussi di carta da riciclare e la tracciabilità, facilitando il riciclo delle diverse frazioni.

«Favorire investimenti che puntino al rinnovamento tecnologico degli impianti – afferma Giuliano Tarallo, Presidente Unirimaè fondamentale per migliorare la sostenibilità del processo di trasformazione del rifiuto in materia prima secondaria. Attraverso strumenti di trattamento più avanzati sarà così possibile aumentare anche la qualità del materiale riciclato ottenuto dagli impianti di recupero/riciclo

Le risorse del #RecoveryFund devono migliorare la circolarità che costituisce un asse essenziale per il #Next Generation UE e lo sviluppo del Paese. Ciò anche grazie alla sostenibilità della filiera della carta, che si integra con innovazione e digitalizzazione.