Segnali contrastanti tra ottimismo inflazionistico, incertezze settoriali e dinamiche globali. Inflazione e prezzi alla produzione: segnali distensivi dagli USA.

Riportiamo, come di consueto, l’analisi congiunturale del mese tratta dalla relazione di Vittorio E. Malvezzi alla commissione carte e cartoni della CCIA di Milano, Monza, Lodi.

Negli Stati Uniti, il tasso d’inflazione annuale si è attestato al 2,3% ad aprile, il valore più basso dal febbraio 2021. Anche il Producer Price Index (PPI) ha registrato una diminuzione dello 0,5%, trainata dal calo dei servizi (-0,7%), con beni invariati. Questo rallentamento, in parte, è stato attribuito alla prudenza dei consumatori, dopo una raffica di annunci tariffari nei primi giorni del mese, ma il dato ha comunque superato le aspettative di stagnazione.

Europa: luci e ombre

Sul fronte europeo, i dati di aprile mostrano un contesto eterogeneo tra fiducia, produzione e PMI:

  • La produzione industriale di marzo ha segnato un +2,6% annuo, con un’accelerazione rispetto a febbraio (+1,1%), il più forte incremento dal novembre 2020.
  • Tuttavia, a maggio si registra il primo calo della produzione dell’Eurozona dopo cinque mesi, con il PMI composito sceso a 49,5, indicando un lieve ripiegamento sotto la soglia di espansione.
  • Anche la fiducia di consumatori e imprese mostra segnali di cedimento, come evidenziato dagli indici Istat di aprile in calo rispettivamente a 92,7 e 91,5.

Italia produzione in ripresa fiducia in calo

In Italia, ad aprile la produzione manifatturiera si è quasi stabilizzata, dopo un anno di flessione. Il terziario ha visto un’accelerazione (PMI servizi 52,9), ma la fiducia complessiva delle imprese continua a indebolirsi.

La produzione industriale di marzo segna un lieve +0,1% mensile e +0,4% nel primo trimestre. In crescita i beni strumentali e intermedi, mentre flettono quelli di consumo e l’energia. La bilancia commerciale di marzo evidenzia un calo dell’export (-1%) e un lieve incremento delle importazioni (+0,2%), in un contesto ancora fragile.

Debito pubblico

Il debito pubblico italiano supera stabilmente i 3.000 miliardi, secondo Mazziero Research, con prospettive di ulteriore crescita.

Nel settore editoriale, il 2025 si apre con una persistente crisi delle edicole; l’unico segnale positivo arriva da Repubblica. Anche il digitale mostra una ripresa limitata, e il confronto con l’inizio del 2024 resta in territorio negativo.

Diverso il quadro per la raccolta pubblicitaria, che a marzo è cresciuta dell’1,8%, confermando un trend positivo nel primo trimestre (+0,9% escludendo search, social, OTT). Tra i media:

  • TV: +2,2% a marzo;
  • Radio: +9,9%;
  • Web advertising: +2,6%;
  • Giornali: -2%, riviste: -8,9%.

Focus visivo: i “Diagrams” della Fondazione Prada

Diagrams

A margine dei dati economici, merita attenzione la mostra “Diagrams” alla Fondazione Prada (Ca’ Corner della Regina, Venezia, fino al 24 novembre). Ideata da Rem Koolhaas e AMO/OMA, l’esposizione riflette sul potere del diagramma come linguaggio visivo e strumento di influenza, ma anche potenziale veicolo di propaganda. Un invito a riflettere sul modo in cui interpretiamo e costruiamo la realtà attraverso la grafica e la rappresentazione.

Sicurezza

Il Rapporto Censis 2025 sulla Sicurezza rivela un quadro preoccupante: il 23,8% degli italiani è stato seguito da uno sconosciuto, il 20,7% ha subito furti, e quasi il 19% molestie sessuali. I dati indicano una quotidianità segnata da episodi di microcriminalità, che contribuiscono a una percezione diffusa di insicurezza personale.

In sintesi

Tra resilienza e vulnerabilità. Il quadro congiunturale di maggio 2025 restituisce un’economia in bilico tra rallentamento globale e resilienza settoriale. La frenata inflazionistica negli USA offre un margine di respiro, mentre in Europa e in Italia si intrecciano segnali positivi sul fronte produttivo con cali nella fiducia e tensioni fiscali. Un contesto in cui leggere i dati – o i diagrammi – con occhio critico è più necessario che mai.

Congiuntura maggio 2025
Congiuntura maggio 2025

Nota del redattore

In un panorama economico dominato da segnali misti, la sfida principale resta quella dell’interpretazione. L’ottimismo per l’inflazione in discesa si scontra con una fiducia in calo e tensioni strutturali che non si risolvono in pochi trimestri. Serve più che mai uno sguardo lucido e critico, capace di cogliere la complessità dietro ai numeri. Come ci ricorda la mostra Diagrams, anche un dato o un grafico non sono mai neutrali: raccontano storie, a volte veritiere, altre fuorvianti. Sta a noi scegliere cosa vedere e cosa capire.