Per la prima volta in Italia, InPrint, la fiera specialistica per la stampa e decorazione industriale ha spaziato dalla stampa inkjet al 3D e alla stampa con robot.
Sembrano esserci diverse interpretazioni su come definire la stampa industriale. In base a quanto si è visto a InPrint si può riassumere in due parole: stampa funzionale e stampa decorativa.
Quello che emerge da una visita agli stand espositivi, pur definendosi industriale si direbbe rivolta alla vita quotidiana, a ciò che ci circonda, dalla casa agli oggetti d’uso quotidiano, dalle valige al casco per moto, dai gadget alla stampa decorativa e pubblicitaria.
Nel senso industriale vero e proprio arriviamo alla stampa per i rivestimenti di pareti (wall paper), dell’arredamento domestico e di locali pubblici, su carta, tessuto, legno o piastrelle. Ma anche metallo e vetro.
Il boom della stampa industriale è indubbiamente legato all’affermarsi della stampa digitale inkjet. Se per carta e cartone la stampa digitale è tuttora complementare alla stampa analogica, ci sono settori come la ceramica in cui il digitale ha soppiantato le tradizionali costose macchine convenzionali. Nel settore tessile, per arredamento e abbigliamento, è un crescendo continuo di punti percentuali; lo stesso per il legno e i laminati.
In piano e in 3D
Quello che si è visto a InPrint si può dividere in due categorie: la stampa di elementi piani, quali piastrelle, legno, tessuti e carta, e la stampa su oggetti tridimensionali, in questo caso con piccoli o grandi sistemi robotizzati, come la Omnifire 1000 presentata in questa versione in anteprima mondiale da Heidelberg: una soluzione digitale sviluppata in collaborazione con Ritzi piccola azienda tedesca per la decorazione di scocche auto. Omnifire 1000 utilizza l’inkjet UV (CMKY e bianco) per la stampa diretta (definita 4D) mediante un robot che adatta il getto d’inchiostro alla forma dell’oggetto. In piccolo si è visto un sistema simile della azienda francese Ardeje che realizza robot su misura: allo stand decorava scarpe.
Nella decorazione su oggetti tridimensionali occorre citare i sistemi per la stampa di lattine, bottiglie per jogging e ciclismo viste da diversi espositori.
Di particolare interesse il sistema ‘direct-to-can‘ di Tonejet con inchiostri a pigmento all’acqua per la stampa di lattine da birra con una tecnologia di deposizione elettrostatica drop-on-demand senza bisogno di primer e con velocità industriali (da 900 a 18.000 pezzi/ora). Interessante anche a francese Dubuit che mostrava la Dubuit 9250 single-pass per la stampa su contenitori cilindrici come bottigliette per ciclisti e oggetti quadrati.
Piacevole sorpresa la Michelangelo, macchina da stampa digitale inkjet per corpi cavi, una recente realizzazione della Martinenghi srl derivata dall’esperienza aziendale nel campo delle macchine per la produzione di contenitori in alluminio e tubetti in plastica.
Tra le piattaforme inkjet per la stampa su vetro, ceramica, legno e tessuto abbiamo potuto osservare due interessanti versioni innovative della nota piattaforma Gate di JetSet, presso lo stand Cefla (per una descrizione dettagliata rimandiamo a questo articolo).
Cefla (cooperativa di Imola attiva fondata nel 1932) è un importante gruppo italiano il cui nome è ancora poco noto nel campo inkjet, in quanto specializzata in due divisioni: medicale per studi dentistici, e di finishing industriale. In quest’ultima business unit ha acquisito nel luglio scorso la maggioranza di InkJet per arricchire questo settore (rimandiamo in proposito all’intervista a Alberto Maestri managing director di Cefla e presidente di JestSet).
Molta attenzione anche ai sistemi di reticolazione degli inchiostri con lampade UV LED, presentati da quasi tutte le aziende che operano nel settore. Da citare Integration Technology Ltd, l’azienda specializzata tra le prime a sviluppare i sistemi UV LED, oggi nel
gruppo IST Metz, che ha presentato i più recenti sistemi da applicare in retrofit su macchine da stampa convenzionale e digitale. Una novità l’azienda italiana LTS (LedTeknoSystem) società di Roma, che presentava diversi forni UV LED, per lo più di piccole dimensioni anche portatili per trattare oggetti che non possono essere inseriti in forni tradizionali.
Da citare anche la presenza di NTG Digital, che presentava i CtP per serigrafia e flexo Lüscher, e alcuni prodotti del innovativo sistema di stampa 3D di grandi dimensioni per la pubblicità esterna, e di Elitron, unica azienda ad aver esposto un tavolo da taglio adatto a diversi materiali.
Interior design
Un settore in forte evoluzione a InPrint è quello della stampa decorativa per pareti e arredo. Abbiamo potuto ammirare soluzioni innovative e di grande impatto.
Tra i nomi più noti nel settore della stampa convenzionale citiamo Canon e Agfa.
Entrambe hanno realizzato stand innovativi trascurando le macchine per dare evidenza alle applicazioni.
Canon Italia ha realizzato uno stand accogliendo l’invito di F.P.E. (Ferrari Pubblicità Esterna spa) a riprodurre la Galleria di Milano (foto accanto al titolo), dal soffitto al pavimento, su tessuti, PET, linoleum, legno e eco-pelle. Questo stand ha offerto la possibilità di vedere applicazioni di stampa per la comunicazione visiva esterna utilizzando lamine con finitura in pelle, ceramica, pelle perforata e trapuntata a dimostrazione della vastità di supporti e applicazioni possibili con la stampa digitale e inchiostri di casa Canon.
Agfa Graphics ha promosso l’integrazione della stampa nei processi produttivi nel campo dei prodotti industriali quali pavimenti, tavoli o sedie su base melaminica, rivestimenti per l’interior design, ma anche prodotti di consumo quali bottiglie, palloni, lattine, tubetti e contenitori in poliestere, di serie o personalizzati.
Il tutto utilizzando le proprie macchine per la stampa inkjet con propri primer, inchiostri e vernici a bassa migrazione, e con l’impiego dei propri software gestionali per supportare le esigenze produttive dell’industria quali la gestione dei dati variabili, il pre-flighting, l’elaborazione delle immagini e la gestione del colore.
Nel campo del wall paper vanno citati gli scanner di altissima risoluzione appositamente proposti per questo settore. Quello che vediamo nell’immagine è uno scanner Cruse, fino a oggi utilizzato dai grandi musei d’arte per la riproduzione iperrealistica dei quadri perché in grado di rilevare anche la tridimensionalità del dipinto.
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