Nasce Gate piattaforma digitale che con un concetto innovativo e unico si adatta alle reali esigenze del cliente per integrarsi alla produzione, ed è capace di trasformarsi.

La stampa digitale per produzione industriale è in forte evoluzione, come abbiamo avuto modo di toccare con mano nei due eventi che hanno dominato il panorama fieristico europeo di novembre: Inprint a Monaco di Baviera e la ITMA 2105 a Milano.
L’ITMA di Milano – evento dell’anno per l’industria tessile, una fiera mondiale che si tiene ogni quattro anni e copre l’intera filiera tessile – ha sancito l’affermazione ormai assoluta della stampa digitale su tessuto, e per il cui approfondimento rimandiamo agli articoli specifici pubblicati sulla nostra rivista del settore.
Inprint, una fiera dedicata alla stampa industriale di cui diamo informazioni a parte, ha sancito la nascita, a sorpresa, di una nuova piattaforma di progettazione e costruzione tutta italiana.
Diciamo a sorpresa a ragione, in quanto fino a oggi l’azienda che ha lanciato questa novità assoluta, costruiva macchine e soluzioni in OEM, ma è nota soprattutto per la sua sperimentazione di alto livello nel campo della stampa a getto d’inchiostro, tanto da attirare l’attenzione delle grandi multinazionali che le hanno sempre affidato la ricerca di nuove soluzioni.
Ma allora perché oggi JetSet esce allo scoperto con una propria macchina?
«Perché se vogliamo essere precisi – ci dice Sergio Ferrari, AD dell’azienda – Gate (questo il suo nome dato in onore del socio con cui l’azienda fu fondata e recentemente scomparso, Paolo Capano – ndr) non è una macchina nel senso che noi siamo soliti dare a questo termine. Gate è una piattaforma digitale concettualmente nuova che, sulla base di componenti modulari, può essere realizzata secondo le reali e specifiche esigenze del cliente.»
Tanto per fare l’avvocato del diavolo, facciamo osservare che questo concetto lo abbiamo sentito sempre da parte dei fornitori di tecnologie, che non sono mai fornitori, ma partner, che non vendono macchine, ma forniscono soluzioni e via discorrendo.
«A parole questo è vero – ribadisce Ferrari – ma la realtà è spesso molto diversa, come attestano quelle aziende che hanno acquistato una ‘soluzione’ trovandosi in casa una ‘macchina’, ottima, ma pur sempre una macchina che non sempre si integra in modo ottimale nel processo produttivo
In realtà è questa un’osservazione che abbiamo sentito recentemente da un imprenditore che, forse esagerando, lamentava di non aver mai trovato un fornitore in grado di dargli piena soddisfazione.
Ed è proprio a questa stessa azienda che è destinata la prima di queste piattaforme Gate e che avremo occasione di incontrare a installazione avvenuta.

Piattaforma digitale

Vediamo allora di comprendere di cosa si tratta e perché viene definita ‘piattaforma digitale’.

Schema di integrazione della piattaforma digitale Gate

Schema di integrazione della piattaforma digitale Gate

Ce lo spiega Davide Ferrari, che in azienda ne ha seguito la nascita passo dopo passo. Come illustra diagramma circolare qui sopra, JetSet prima valuta il tipo di produzione che il cliente deve effettuare. In funzione del supporto di stampa – cartone, legno, ceramica, o tessuto – e del livello di produttività e qualità richiesta – eventuale necessità di piccole produzioni di prova e altre variabili sempre presenti in un’industria – la piattaforma nasce e cresce attorno a un nucleo centrale che è il ‘concetto’.
Partendo dal centro, Gate può essere realizzata in modalità ‘scan’ o single pass’. Una volta stabilito l’utilizzo principale della macchina inkjet, JetSet procede alla composizione degli elementi, scegliendo tra piano fisso con aspirazione, a nastro o roll-to-roll. Si decide poi se la macchina sarà stand alone o integrata in una linea di produzione.
A questo punto entrano in gioco le teste di stampa che a seconda del tipo di stampa, che al momento sono Xaar, Dimatix o Kyocera, utilizzate da JetSet anche in funzione degli inchiostri scelti e del profilo colore quali (quadricromia, esacromia, o quadricromia con aggiunta di vernice, di uno o due bianchi anche per effetto 3D, e così via.

Gate di JetSet

Una versione di Gate a nastro stretto per la stampa su oggetti

La piattaforma digitale Gate è coperta da brevetto anche nella sua parte concettuale, perché proprio qui sta la vera novità, anche se per la sua costruzione ci sono altri componenti brevettati che fanno di Gate un concetto unico nel suo genere, quali la barra modulabile, il sistema di distribuzione degli ugelli per assicurare una stampa uniforme senza soluzione di continuità (la tipica ‘riga’) e la nuova regolazione delle teste in funzione del supporto di stampa e degli inchiostri.
Ma c’è di più: una stessa piattaforma, una volta costruita e consegnata non è ‘congelata’ ma può essere in seguito modificata per adattarsi a supporti e inchiostri diversi. Un cambio completo del sistema di inchiostrazione, che applica il concetto dual ink supply,  richiede solo 30 minuti e questo consente allo stampatore di passare da un tipo di produzione a un altro.
«Tutto nasce e si sviluppa – conclude Ferrari – come sistema di integrazione, quindi JetSet non si definisce un costruttore di macchine, ma un integratore con l’obiettivo di facilitare il passaggio al digitale di tutti i sistemi di stampa industriale
Oltre alla carta, al cartone per una cartotecnica sempre più personalizzata anche nel supporto di stampa, questa piattaforma digitale si integra perfettamente nei settori della stampa su ceramica, legno, vetro, oggettistica. In particolare per la stampa tessile, come abbiamo visto a ITMA, tutta la stampa industriale si sta spostando inesorabilmente verso il digitale, ma «occorre sempre considerare l’intero processo – ribadisce Sergio Ferrari – e non la singola macchina se si vuole un passaggio indolore dall’analogico al digitale
In definitiva ci sembra di poter affermare che avere una singola piattaforma Gate, con i componenti adeguati, è come avere a disposizione due se non tre macchine.

Nell’immagine in alto una versione di Gate in cui si nota l’elegante design con materiali innovativi per il settore.