L’importanza dell’imballaggio nel settore alimentare è stata illustrata a Parma con l’incontro “Non c’è food senza packaging” nell’ambito dei sabati di UniPr per Expo.

ImballoSe lo scopo dell’incontro era di informare i cittadini – non chiamiamoli consumatori, perché come ha correttamente fatto osservare Marco Sachet, Istituto Italiano Imballaggio (I.I.I.), il cibo è un bene primario – sul ruolo economico, ambientale e della sicurezza del packaging dei prodotti alimentari, l’incontro di sabato 12 settembre è servito anche a dare spunti e conoscenze fondamentali in un campo tanto importante quanto conosciuto non sempre nella maniera corretta.
Coordinato da Angelo Montenero, professore Ordinario di Chimica Generale e Inorganica presso all’Università di Parma, e presidente del Consiglio di Corso di Laurea in “Scienza e Tecnologia del Packaging“, il seminario ha ripercorso la storia dell’ingegneria del confezionamento, settore strettamente legato all’industria alimentare in cui l’Italia e il distretto di Parma in particolare è a primo posto al mondo.

Andando oltre il concetto tecnico di imballaggio alcuni relatori hanno sottolineato l’importanza di “saper fare, e far sapere che sappiamo fare”: tradotto, non nascondere le eccellenze che distinguono molte industri italiane molto apprezzate nel mondo. Ma per fare, ha sottolineato Cesare Azzali, occorre innovazione e ricerca, purché sia non fine a se stessa, ma in stetta relazione con chi fa, in pratica con il mercato e le sue esigenze. Quindi, “se siamo bravi a fare una cosa e la facciamo abbiamo il mondo davanti“, ha concluso Azzali, aggiungendo che dal modo di conservare il cibo è cambiato modo di farlo e portarlo in giro per il mondo.

Marco Sachet, Istituto Italiano Imballaggio

Marco Sachet, Istituto Italiano Imballaggio

Per Marco Sachet il cibo non è un prodotto di consumo. Quindi va reso fruibile. Quindi non va perduto: per questo l’I.I.I. ha dato vita alla ‘carta etica del packaging’ per contrastare gli sprechi del cibo. La Carta Etica elenca i principi condivisi per progettare, produrre, utilizzare gli imballaggi in modo consapevole. È infatti scientificamente dimostrato che il 20% dei rifiuti urbani consiste in cibo non utilizzato e scaduto. Quindi, ad esempio, l’imballaggio intelligente che permette di allungare la vita degli alimenti sullo scaffale e nella distribuzione, è un’arma potente contro la fame nel mondo. Per questo Sachet ha illustrato i macro trend del packaging che sono: dimensioni i per single, praticità, consumo nomade. Con materiali innovativi siano oggi disponibili tre tipi di imballaggio: attivi per la conservazione, intelligenti per la distribuzione, smart per la casa e uso personale.

I primi sono gli active packaging, che rilasciano sostanze antimicrobiche che si depositano sul coating dei contenitori in PET; il packaging intelligente è quello che permette una maggiore durata del cibo sullo scaffale, grazie coating nanometrici su strutture multistrato che permettono una proprietà barriera estremamente elevata; lo smart packaging nasce in funzione di un nuovo modo di vita, che deve soddisfare esigenze di praticità, rapidità con le confezioni ‘single’ di pronto uso, ad esempio in forno a microonde.

Master in packaging

L'importanza delle logistica nel packaging

L’importanza delle logistica nel packaging

Dopo una illustrazione dei corsi di laurea triennale e magistrale a Parma, alcuni docenti si sono alternati per illustrarne i piani di studio. Ciò che emerge è che dal corso di laurea in ingegneria meccanica per l’industria alimentare il 100% degli studenti laureati vengono occupati a tempo indeterminato entro un anno. Inoltre, si può proseguire con un master in packaging che ha lo scopo di formare una nuova figura professionale che è l’esperto in packaging.
Giuseppe Vignali ricercatore e responsabile scientifico del Centro CIPACK, ha illustrato quindi gli obiettivi di questo centro di ricerca nell’ambito dell’Università di Parma, che si propone di sviluppare ricerche nel settore del confezionamento dei prodotti alimentari, delle acque minerali naturali, delle bevande e dei prodotti farmaceutici; di sviluppare ricerche relative a settori connessi al packaging quali la logistica distributiva e il marketing dei prodotti confezionati; di approfondire le tematiche relative alla fabbricazione e/o trattamento dei contenitori per alimenti e per prodotti farmaceutici.

Industria di eccellenza

Non meno interessanti le brevi presentazioni dei due main sponsor della mattinata. 20150912_125603
L’ingegner Paolo Bianchi, ha descritto l’attività di IMA spa, azienda tutta italiana leader di livello mondiale nella progettazione e costruzione di macchine automatiche per il confezionamento. Nata per il settore farmaceutico in cui è riconosciuta la sua supremazia in tutto il mondo, ha negli anni esteso l’attività al packaging alimentare, che rappresenta oggi il 50% del fatturato, ponendosi tra i primi tre costruttori al mondo. Con i suoi 1300 brevetti e oltre 4500 dipendenti nelle varie sedi e stabilimenti, IMA spa, società quotata in borsa, resta comunque azienda di famiglia, con headquarter a Parma.
Appartenente al gruppo multinazionale TetraLaval, Sidel spa, è un’azienda con sede a Parma, dove sono anche i quattro laboratori di ricerca, ed è specializzata nel confezionamento di liquidi alimentari in PET. È da qui che – come ha spiegato l’ingegner Gabriele Gatti – è nata la bottiglia per acqua più leggera ma che allo stesso tempo non presenta la fastidiosa deformazione quando si versa il contenuto.

Non c’è Food senza Packaging è anche presente con una mostra alla Galleria San Ludovico di Parma dove sono illustrati i sistemi di confezionamento e conservazione dei vari prodotti alimentari, in isole che illustrano la protezione di: prodotti ittici, latte e caseari; prosciutto e salumi; carne; pasta, caffè; acqua, vino e bevande.
Questa mostra, che sarà aperta fino al 27 settembre, è patrocinata da ATIF, e allestita con la collaborazione di aziende che operano nel settore della stampa e delle movimentazione di imballaggi, quali DigitalFlex, Ocme, Scatolificio Sandra, Uteco, Zacmi.