Oltre a dare impulso alle innovazioni nella stampa offset, il concetto del 4.0 sta influenzando la stampa flexo. Ne parliamo con Sante Conselvan presidente FTA Europe.

«In questa Drupa 2016 sentiamo il vento di innovazioni che viene da oltre Oceano – ci dice Conselvan che incontriamo presso lo stand I&C – che con il buon momento economico che sta attraversando il Regno Unito, sta dando una scossa di ottimismo alle imprese europee. Aggiungiamo che secondo il report di PIRA i dati del primo semestre del 2016 nel settore del packaging sono decisamente positivi.»
Ricordiamo che al momento secondo le stime il packaging si divide pressoché in equilibrio di volumi tra stampa su materiale plastico e su carta e cartone.
«In particolare – aggiunge Sante Conselvan – per la flexo si prospettano nuovi mercati, come quello delle confezioni pouch che vanno progressivamente a sostituire le lattine e le bottiglie, per ragioni di sicurezza e comodità.» Secondo i dati Smithers-PIRA gli imballi pouch sono in crescita del 7% all’anno.

Le bibite con imballi pouch sono in continua crescita

Le bibite con imballi pouch sono in continua crescita

Un mercato quindi da tenere d’occhio e che è per la gran parte appannaggio della stampa flexo. Il packaging diventa così una commodity.

Ma veniamo ai particolari di questa drupa 2016. Cosa ci dice rispetto alle precedenti?
«Innanzi tutto il ritrovato entusiasmo da parte di produttori e convertitori, ma attenzione – precisa il presidente di FTA – non si viene più in fiera per vedere le grandi novità, ma piuttosto per conoscere le tendenze
Questo è un concetto importante che occorre analizzare. «Oggi in tempi di comunicazione globale e online non si aspetta una Drupa per presentare le grandi innovazioni. Ogni azienda che sviluppa ha un nuovo prodotto lo presenta con un comunicato alla stampa e con una Open House
Non può certo attendere una fiera. Per questo motivo la drupa è soprattutto un punto di riferimento per orientarsi sulle tendenze, sia di mercato, sia di tecnologie.
E passiamo alle innovazioni.
«Più che innovazioni vere e proprie, abbiamo una conferma delle tendenze degli ultimi anni: inchiostri sempre meno a base solvente e sempre più a base acqua. Soprattutto possiamo dire che questa per il packaging è la fiera del e-beam

Problematiche UV

«Dopo i noti problemi di anni fa con i fotoiniziatori nella stampa UV, si sente più forte l’esigenza di passare alla essiccazione con electron beam, un metodo che non richiede fotoiniziatori ed è particolarmente importante nella stampa del packaging destinato all’uso alimentare, o di prodotti a contatto con la pelle
Tuttavia in questo settore la strada da compiere è ancora lunga, o quanto meno all’inizio.
«L’e-beam richiede inchiostri mirati e oggi sono solo due o tre le aziende in grado di fornirli e quindi molti convertitori sono ancora restii a compiere questo passo che comunque resta un riferimento per i prossimi anni.»

Una dimostrazione da parte di IST Metz in stampa offset e verniciatura flexo con essiccazione ibrida lampade e UV LED

Una dimostrazione da parte di IST Metz in stampa offset e verniciatura flexo con essiccazione ibrida lampade e UV LED

L’argomento dell’essiccazione inchiostri richiede un approfondimento anche per valutare il confronto con le lampade UV e l’UV LED tanto di moda in questa fiera. Ci ritorneremo a breve con un approfondimento e alcune interessanti rivelazioni.
Prima di parlare di macchine e tecnologie, Sante Conselvan vuole a questo punto che si riferisca sui progetti che FTA Europe ha messo in atto in fatto di formazione, di incentivazione alla certificazione flexo con l’istituzione di un documento unico Europeo. A questo proposito ha in preparazione il Flexo Best Practical Book e si vuole lanciare una Forma Test Flexo per definire gli standard in collaborazione tra i produttori e gli stampatori. A titolo di esempio si può citar una azienda italiana – Gama – che ha adeguato i propri prodotti (in particolare i viscosimetri) con due linee: la G33 customizzata e la G34 per il mercato standard.

L'innovativo TecnoGrinder

L’innovativo TecnoGrinder

Per la stampa litolatta, da citare il nuovo sistema di fresatura cilindri realizzato da Duemme in collaborazione con Tecnorulli. Questa semplice fresatrice programmabile permette di ricondizionare i cilindri senza doverli inviare al produttore con un notevole risparmio di tempo e di costi.

 

Logistica

Un altro aspetto da non trascurare nella stampa flessografica è la logistica sempre più importante e da definire di volta in volta in funzione delle esigenze del settore di applicazioni. Per questo ad esempio I&C coordina con partner di volta in volta specializzati per dar modo alle aziende che stampano di scegliere le soluzioni più idonee alle proprie esigenze.
Passando alle macchine dobbiamo rilevare che sono italiane le aziende che hanno presentato in drupa le innovazioni di maggiore risalto.

Flexo e ibrido

Onyx XS in una dimostrazione Uteco

Onyx XS in una dimostrazione Uteco

Ci spostiamo quindi sullo stand di Uteco Group dove ci intratteniamo con il CEO e shareholder del gruppo veronese, Aldo Peretti che ci descrive la nuova Onyx XS EcoOne di cui seguiamo una dimostrazione di avviamento e stampa.
Questa macchina otto colori a tamburo centrale progettata per l’ottimizzazione delle tirature molto brevi dell’imballaggio flessibile è uno degli esempi del concetto 4.0 che è il filo conduttore di questa drupa.
Il 4.0 rappresenta la quarta rivoluzione industriale con il massimo degli automatismi e della flessibilità produttiva (che per inciso abbiamo visto anche nel campo della finitura e legatoria e su cui torneremo), si basa sulla acquisizione e analisi dei dati dei processi di produzione che permettono di mantenere sotto controllo i consumi energetici, di acqua, di inchiostro, e di tutti i parametri di stampa. Inoltre, poiché questa macchina esegue in linea stampa, spalmatura e accoppiamento e taglio, vengono analizzati tutti i parametri dell’intero ciclo produttivo, compresa la tensione del nastro. La temperatura dell’inchiostro è controllata e mantenuta costante dal sistema brevettato Thermilox durante l’intera fase di stampa. Cambio maniche al volo e il sistema Tune&go in avviamento che permette la taratura dinamica dei parametri del motore in base al cilindro utilizzato, sono accorgimenti per rendere convenienti anche le corte tirature e sono concetti che fanno parte dell’evoluzione della flexo per soddisfare le nuove tendenze di mercato.
Uteco ha adottato su questa macchina la tecnologia electron beam (anche se sono disponibili le versioni con lampade UV e anche con UV LED) per la prima volta nella stampa su film su banda larga. La tecnologia e-beam, che permette di lavorare wet-on-wet quindi senza uso di forni, viene utilizzata sia per l’asciugatura degli inchiostri (Sun Chemical), sia per l’adesivo impiegato in accoppiamento.
Anche nella flexo, come nella stampa offset, sono state adottate le soluzioni ibride con la stampa digitale. È nota la soluzione Uteco in collaborazione con Kodak, che ha dato origine alla Sapphire EVO che combina la capacità produttiva flexo o rotocalco su film flessibile, con la stampa inkjet Kodak Prosper. L’annuncio ufficiale dell’accordo di collaborazione lo abbiamo dato in anteprima e lo potete trovare qui.
Un innovativo sistema ibrido che potrà rivoluzionare il mercato della stampa a bobina stretta per etichette e packaging è quello mostrato nell’immagine accanto al titolo: la nuova applicazione del gruppo di metallizzazione Nanografica di Landa su una XFlex della Omet. Questa novità ha destato molta curiosità e interesse ed è significativo che ancora una volta sia stata una azienda italiana al centro dell’attenzione. Tra l’altro, sul proprio stand Omet dimostrava una macchina flexo a banda stretta con inchiostri a essiccazione e-beam.