Nasce in Svezia la bottiglia che scompare: si chiama GoneShells realizzata con fecola di patate e completamente biodegradabile
GoneShells (che si potrebbe tradurre con “e il guscio non c’è piú”) è un’idea innovativa di packaging biodegradabile scoperta da Tomorrow Machine, uno studio di design svedese con sede a Stoccolma e a Parigi.
È certamente un’idea rivoluzionaria che se prenderà piede potrebbe far compiere un notevole passo avanti al packaging realmente biodegradabile. E quindi, alla vera sostenibilità.
Alla base del progetto è la realizzazione di un imballaggio in grado di durare il tempo necessario fino al consumo dell’alimento che protegge: al momento succhi di frutta.
GoneShells è infatti una bottiglia a base di fecola di patate, in grado di essere letteralmente sbucciata e mangiata, proprio come un frutto. Più biodegradabile di cosí non si può.
Succhi di frutta
Il colosso europeo Eckes-Granini, specializzato nella produzione di succhi di frutta è stato il primo a interessarsi e a GoneShells, decidendo di finanziarne un prototipo e riservare il prodotto ultimato a una sua linea di succhi.
La bottiglia “commestibile” è rivestita da uno strato biologico sia all’esterno che all’interno per renderla impermeabile e in grado di conservare ottimamente il prodotto. Una volta consumato il succo il succo di frutta, la bottiglia GoneShells potrà essere sbucciata e ingerita oppure sciolta in acqua.
Grazie alla realizzazione e alla commercializzazione di questa idea, il packaging biodegradabile riuscirebbe a compiere un passo incommensurabile verso il futuro dell’imballaggio senza particolari sforzi.
L’effettiva realizzazione di GoneShells non necessita di invenzioni tecnologiche impegnative: le apparecchiature già esistenti sono in grado di permetterne la produzione.
Oltretutto, essendo totalmente biodegradabile, la bottiglia che scompare eliminerebbe completamente l’utilizzo di discariche o impianti di riciclaggio, estromettendo dalla produzione anche quei costi.
Con il packaging innovativo GoneShells, il confezionamento diventa definitivamente il prodotto finale, abolendo una volta per tutte la distinzione tra contenitore e contenuto.
In Italia Se ne sta interessando la Cartotecnica Moreschini.

Una volta consumato il prodotto, la bottiglia si può sbucciare e mangiare
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