Incontriamo Mauro Manzoni nella nuova sede di Sphere Maps a Travagliato (BS) dove si concentra l’attività produttiva.

Cerchiamo di scoprire cosa c’è dietro le quinte di Sphere Maps, l’azienda che fa parlare di sé per gli impianti innovativi nel campo del packaging.

«Ascolto, progettazione e personalizzazione – ci dice subito Mauro Manzoni.Questi sono i nostri punti di forza, grazie alla flessibilità di una azienda piccola ma che poggia su una base di lunga esperienza.»

Partiamo allora dall’inizio. Quando nasce e qual è la sua presenza sul mercato?

«La nostra storia viene dall’esperienza dell’azienda della mia famiglia. Fondata nell’immediato dopoguerra, nel 1946 da mio nonno Gino Manzoni, per la costruzione di macchine per la produzione di sacchetti in carta a fondo piatto; sviluppata in seguito da mio padre Tino Manzoni con la realizzazione di taglia carte rotativi, paraffinartici tagliar bobinatrici ed infine macchine da stampa flexo. Nel tempo sono state sviluppate macchine sempre più complesse e per il settore dell’imballaggio come: stampatrici flessografiche, a tamburo centrale, accoppiatrici tagliatori in formato etc. Ad oggi sono più di 5000 gli impianti installati nel mondo.»

La maggior parte tutt’ora funzionanti. Soddisfazioni?

«La maggiore soddisfazione è nella consapevolezza di sapere che i nostri impianti sono stati alla base del successo dei più noti produttori di imballaggio.»

Ma oggi l’azienda si chiama Sphere Maps perché?

«La nuova azienda è stata pensata per dare continuità e assistenza tecnica a quelle aziende che tuttora utilizzano macchine di Manzoni Costruzioni Meccaniche; oltre a dare continuità al lavoro di mio padre e di mio nonno.»

Modernizzandola…

«Per fare questo ho coinvolto due tecnici, che malgrado la loro età, si possono definire esperti. Walter Maniero e Michele Ranni. Maniero ha una consolidata e comprovata esperienza nella programmazione elettronica: suo un sistema per la ricarica di auto elettriche sia in AC che in DC. Ranni ha una ventennale esperienza in campo meccanico, un know-how che sta alla base della progettazione meccanica delle nostre macchine. Unendo la mia esperienza, realizziamo in chiave moderna, macchine già maggiormente efficienti e solide.»

Qual è la sintonia con il cliente?

«Progettiamo accogliendo le specificità di produzione di ogni singolo cliente: diciamo customizzate, ma senza perdere di vista il fattore di economicità di produzione: costi e benefici. Faccio un esempio. La Manzoni Costruzioni Meccaniche da sempre realizzava linee per la produzione di imballo alimentare composte da stampatrice flessografica in linea con accoppiatrice carta kartene e tagliatore in formato steso con uscita automatica del formato, pronto per il confezionamento. Ma essendo totalmente meccaniche richiedevano una costante manutenzione e personale qualificato per i cambi lavoro.»

Quindi richiedeva dei cambi lavoro piuttosto lunghi.

«Appunto. Oggi Sphere Maps realizza la stessa linea, ma dotata di componenti elettronici che ne facilitano l’impiego: stampatrice gear-less, accoppiatore carta kartene con controllo di tiro automatico e tagliatore con cambio formato elettronico. La capacità produttiva giornaliera è di 4000 kg di carta confezionata con l’impiego di solo due persone.»

Siete in linea con industria 4.0?

«Per soddisfare le richieste dell’industria 4.0 abbiamo realizzato un software, denominato IPlant, grazie al quale vengono soddisfatti gli obblighi di Industria 4.0, programma perfettamente adattabile a qualunque macchina presente sul mercato. Alla base della logica aziendale abbiamo posto l’attenzione alla qualità del prodotto e alla soddisfazione del cliente, che seguiamo in tutte le sue necessità prima, durante e dopo l’installazione del macchinario.»

Parliamo allora delle ultime realizzazioni.

«Come Sphere Maps, abbiamo realizzato una taglia ribobinatrice per alluminio, che partendo da una fascia di 330 mm, la divide in tre fasce realizzando su ogni fascia il pre-taglio, la goffratura e, infine, le fasce vengono avvolte su di un unico mandrino dove si trovano alloggiate tre anime di cartone. Il ciclo di scarico delle bobine avvolte e carico delle anime è completamente automatico. La macchina si chiama TAJ & COR, destinata in particolare al settore cosmetico.»

Packaging – Il futuro ha un ottimo passato
Taj&Cor Non Stop

Questa macchina, come ci conferma Manzoni, è già in funzione presso alcune importanti aziende del settore cosmetico.

Tra le ultime realizzazioni vedo anche una macchina per il taglio della carta in formato, me la puoi descrivere?

«Sì. Tra le altre macchine di Sphere Maps, posso citare il nuovo tagliatore rotativo per materiale flessibile oltre la carta, quale alluminio, pvc e tanti altri. Questa in particolare ha luce di 1500mm; taglio a registro per due bobine contemporaneamente; scarico automatico al confezionamento della carta tagliata in formato finito oppure con scarico in alta pila su bancale. Ci è stata commissionata da un importante gruppo tedesco operante nel settore dell’imballaggio, con aziende presenti anche territorio italiano.»

Hai accennato a una flexo 8 colori a tamburo centrale.

«Sì. Abbiamo stretto una joint venture con una azienda che produceva macchine da stampa a tamburo centrale in versione Gearless, realizzando una macchina a 8 colori che si differenzia alle più blasonate macchine solo nel prezzo di vendita.»

Ringraziamo Mauro Manzoni e i suoi preziosi collaboratori per la pazienza con cui ci hanno illustrato solo una parte della produzione di Sphere Maps.

TCT 115 Sp Electronic
TCT 115 Sp Electronic
Packaging – Il futuro ha un ottimo passato
Brixia Flexo gearless 8 colori