Quattro mostre di xilografia a Milano per festeggiare i trent’anni di Smens e dell’attività xilografica di Verna e Schialvino.

Per festeggiare i trent’anni di attività xilografica Gianni Verna e Gianfranco Schialvino, i due adepti di Nuova Xilografia hanno scelto Milano per organizzare una settimana dedicata alla xilografia in quattro sedi prestigiose della capitale lombarda. La mostra si svolge attorno a Smens, la prestigiosa rivista di arte e lettere, unica nel suo genere stampata con caratteri di piombo e con le figure incise su matrici a rilievo, cui partecipano i più prestigiosi e abili xilografi di tutto il mondo, dal decano di quelli italiani Remo Wolf, fino a Jean Marcel Bertrand dalla Francia, Evgenij Bortnikov dagli Urali, il fiammingo Gerard Gaudaen, Leonard

Bagna cauda di Gianni Verna

Bagna cauda, una xilografia di Gianni Verna, omaggio alla cucina piemontese

Baskin, Barry Moser e Penelope Jencks dagli Usa, Suzanne Reid dal Canada, Osvaldo Jalil dall’Argentina, WangWei dalla Cina, insieme a Salvo, Togo, Nespolo, Luzzati, Paladino, Casorati e tanti altri.
Tutti a esprimersi, con bulini e ciappole, su un pezzo di legno per realizzare le xilografie a commento dei testi di Federico Zeri, Elémire Zolla, Ceronetti, Sgarbi, Ravasi, Orengo, Luzi, e ancora Norman Mailer, Alan Dugan, Philippe Jaccottet, Elena Loewenthal. Sono più di cento, con scritti originali, come le tavole incise, in pagine raccolte da musei e biblioteche di dodici paesi del mondo.

Le origini

Tutto cominciò per caso nel 1986, quando gli organizzatori di una mostra chiesero a Gianni Verna e Gianfranco Schialvino, di dichiarare a quale sodalizio fossero associati, non prevedendo il regolamento l’organizzazione di eventi relativi a singoli artisti. L’occasione era ghiotta e, sorretti da un sano egoismo, non trovarono espediente migliore di quello di costituire un’associazione, unendosi sotto lo stigma di xilografi. Nacque così il sodalizio Nuova Xilografia.
Tre decenni scanditi con tre parole “passione-costanza-determinazione”, incise su solide matrici di bosso e di pero.
«Perché il nostro credo nel mondo dell’arte figurativa, da promuovere e difendere, è il linguaggio xilografico» – affermano i due artisti. Con mostre, conferenze, lezioni, laboratori didattici e sperimentali, dimostrazioni formative e cattedratiche, che hanno consentito loro di divulgare la tecnica xilografica, sulla quale l’amico Nico Orengo ebbe a scrivere «Nell’arte contemporanea c’è sovente un oblio verso tecniche che pur appartengono a un passato storico, ad una pratica sedimentata nel tempo e nei risultati: è una di quelle cesure ingiuste che fanno di una tecnica qualcosa di datato e obsoleto. Quasi che la modernità, la contemporaneità non volesse più usarle per non apparire abbastanza innovativa».

La xilografia

Occorre a questo punto spiegare questa tecnica con una breve nota.

Xilografia di Gianni Verna

Xilografia di Gianni Verna

La xilografia, ossia la stampa realizzata incidendo tavolette lignee, è la più antica tecnica adottata per ottenere più esemplari di un’immagine impressa su fogli di carta. L’inchiostro viene spalmato sulla superficie dei segni che costituiscono il disegno, quella parte del legno che l’incisore non ha asportato dalla tavoletta lavorandola con le sgorbie o i bulini, e pertanto questa tecnica si definisce anche incisione a risparmio oppure stampa a rilievo. I legni più usati sono il pero, il ciliegio e il noce per la tecnica su ‘legno di filo’, quando cioè l’asse su cui si incide si ottiene segando il tronco dell’albero longitudinalmente, in senso parallelo alle sue fibre; si usano invece bosso, ulivo e ancora pero per la tecnica su ‘legno di testa’, che si ha segando il tronco in senso trasversale alla fibra. Nel primo caso lo xilografo ne inciderà la superficie con coltelli, sgorbie e scalpelli; nell’altro con i bulini o le ciappole, che hanno la punta romboidale, ellittica o quadrata. L’inchiostro si stende poi sulla matrice con tamponi o rulli, e la stampa si ottiene attraverso lo sfregamento con una stecca del verso della carta poggiata sulla matrice inchiostrata o facendo pressione con un torchio, sia in piano sia con passaggio tra i rulli.
Angelo Dragone, critico torinese del quotidiano La Stampa, definì Schialvino e Verna «operativo cenacolo a due» e su questa via proseguono – dalla prima fortunata esposizione Legni incisi per Montale, presentata in Europa e fuori, ad Ankara, Montevideo e Buenos Aires, le mostre a oggi sono già un centinaio – nell’unione dei linguaggi letterario e di figurazione: illustrando D’Annunzio e Leopardi, Yeats e Gozzano, mantenendo viva e attuale un’arte meravigliosa e antica, classica e rivoluzionaria, con cui si stampavano i tessuti in Corea duemila anni fa e i manifesti della Primavera di Praga nel 1968. Una tecnica facile e immediata come affermano i due artisti: «bastano un coltello, un pezzo di legno e un po’ di inchiostro. Unitamente alla volontà di essere artisti, di parlare liberamente di poesia, di cercare un ideale da realizzare e vivere con la consapevolezza di poterlo raggiungere

Questo il programma: 

Il Logo Mostre Nuova Xilografia Milano Febb. Marzo 2016

Il Logo Mostre Nuova Xilografia Milano Febb. Marzo 2016

23 febbraio-12 marzo 2016 : Galleria Salamon&C  Arte Contemporanea Milano, Via San Damiano 2
Bestiae
Orario: giorni feriali, 10.30-19.00  ingresso libero. Inaugurazione alle ore 18.00.

24 febbraio-11 marzo 2016 : Kasa dei Libri  –  Milano, Largo Aldo De Benedetti 4
Montale… o non Montale…
Orario: dal lunedì al venerdì, 15.00-19.00  ingresso libero. Inaugurazione alle ore 18.00.

25 febbraio-19 marzo 2016 : Spazio L’Originale – Associazione Cento Amici del Libro
Milano, Via Luigi Rossari 5, ang. via Borgospesso
gli EX LIBRIS
Orario: dal giovedì al sabato, 15.00-19.00 ingresso libero. Inaugurazione alle ore 18.00.

26 febbraio-10 aprile 2016 : Biblioteca Trivulziana, Sala del Tesoro – Milano, Castello Sforzesco
La xilografia di Gianfranco Schialvino e Gianni Verna
Orario: dal martedì alla domenica, 9.00-17.30  ingresso libero. Inaugurazione alle ore 18.00.