Con Prêt Art Porter dell’ Atélier Menck Sfregola il packaging diventa arte

I buoni e i cattivi

Una esposizione in un luogo ristretto, ma sufficiente per entrare nel mondo del Prêt Art Porter, che gioca con specchi, bottiglie e packaging di recupero per evidenziare come l’arte e l’ambiente si possano esprimere in forme non solo simpatiche, ma anche dall’intenso contenuto etico.
È quanto possiamo osservare a Camogli sotto i portici tra il porto e la piazza Cavour – tutti i giorni fino al 30 maggio – nella temporary gallery sotto il titolo “i buoni e i cattivi”.

I buoni e i cattivi, si fronteggiano (e non sappiamo chi siano i buoni e chi i cattivi) e si specchiano all’infinito essendo costruiti in una composizioni di specchi che da alcuni anni sono una delle specialità di Daniel Menck.

Un ecovaso

Si affiancano a queste figure, gli ecovasi, invenzione ecologica che nasce dall’idea di trasformare contenitori il cui scopo primario è ormai superato, per trasformarli in oggetti d’arte-regalo, spesso sorprendenti, sempre trasformati evitando la banalità e lo scontato. È il concetto del Prêt Art Porter dell’Atélier Menck Sfregola, che comprende tele di piccolo formato, acquerelli, ardesie, ecovasi e oggetti di specchio.

Acquerello sémainò

Un ecovaso così si autodescrive: “Sono un ecovaso; prima ero una bottiglia di … (nome del possessore) e poi, dopo il taglio, la levigatura e la sabbiatura ho saputo rinnovarmi. Sono unico, non solo perché lavorato completamente a mano ma anche perché la decorazione, mia e dei miei fratelli, è stata concepita individualmente, pezzo per pezzo.”
Tra le tele in piccolo formato, realizzate realizzate da Mela Sfregola, in questa esposizione troviamo il concetto del sémainó, dal greco antico, con il significato di comunicare, indicare con segni i cui testi ‘scritti’ e indecifrabili o decifrabili secondo la cabala che ci riportano immancabilmente agli oracoli di Delfo.