Da sempre parlando di Tipografia e, oggi, della stampa in genere, diciamo Arti Grafiche. Ma cosa è l’Arte ? Si può fare un parallelismo con la pittura o la grafica ? Ci proviamo con questo dibattito su Arte o artigianato. E lo facciamo in forma di ‘processo all’autore’ prendendo come ‘cavia’ un pittore che dedica al mare le sue opere.

Partiamo dalla definizione di Arte: “Ogni attività umana, che porta a forme di creatività e di espressione estetica”. E, si aggiunge: “che poggia su accorgimenti tecnici, abilità innate o acquisite e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall’esperienza.”
Pertanto – prosegue la definizione di Arte – è un linguaggio, la capacità di trasmettere emozioni e messaggi. E, potremmo dire, questa è la parte più significativa, di cui tener conto nel nostro dibattito.

I confini dell’Artigianato

Quella della Tipografia, è in effetti Artigianato. Il livello può essere di varie gradazioni, fino a sfiorare l’Arte. Alcune aziende di stampa, ben note, sono propense a definire artistica la propria produzione, sia per la cura con cui si prepara ed esegue uno stampato, sia per gli ‘artifizi tecnici’ che adottano per nobilitare lo stampato.
Poiché questo soddisfa quella parte della definizione che dice “che poggia su accorgimenti tecnici” sarebbe lecito chiamarla Arte Grafica.
Ma la definizione dice anche “la capacità di trasmettere emozioni e messaggi”. E, se vogliamo, anche questo può a volte valere per uno stampato di particolare valore.

Però la definizione di Arte prosegue: “Nel suo significato più sublime l’arte è l’espressione estetica dell’interiorità e dell’animo umano. Rispecchia le opinioni, i sentimenti e i pensieri dell’artista.
E qui emerge la differenza. Uno stampato, per quanto sublime, non può esprimere l’interiorità dell’animo umano. Esprime certo maestria, competenza, ricerca, amore per il bello.

Nella pittura le cose cambiano. Qui la distinzione tra Arte e Artigianato, seppur sottile, può essere còlta più facilmente.
Un pittore può essere tecnicamente bravo, ma ‘freddo’, senza tuttavia trasmettere particolari emozioni, per non dire della ‘sindrome di Standhal’. È artista o artigiano?
Ci sono nella storia pittori divenuti famosi per la loro bravura tecnica, ma che, limitandosi a copiare fedelmente l’oggetto, in genere natura morta o ritratti, non suscitano questi sentimenti. Eppure son definiti artisti.

E qui veniamo al nòcciolo della questione.  Recentemente, visitando lo studio di un pittore in Camogli – che dedica la sua Arte al mare nelle sue diverse e composite espressioni – si è innescato un dibattito, che vorremmo qui riprendere, e lo facciamo in forma di processo, con i pro e i contro per distinguere dove arriva l’Artigianato e dove inizia l’Arte.
Il pittore che abbiamo visitato e di cui parliamo qui, è solo un bravo Artigiano o un Artista?   Il fatto che i suoi quadri siano molto fedeli alla realtà, ‘apparentemente fotografici’, può far propendere per la prima.
E da qui parte il dibattito.

Perini in studio

Alberto Perini nel suo studio atélier

Alberto Perini

Alberto Perini – Sapori – tempera su tavola

Il Processo

Abbiamo pertanto istituito un processo in cui si scontrano opinioni contrastanti, con giudizio finale. Vediamo.

L’Accusa: «È molto bravo, ha una tecnica eccezionale, ma in fondo non fa che riprodurre quello che vede. I suoi dipinti sembrano fotografie.»
La Difesa: «Nel Rinascimento si parlava di arti comuni, che richiedono uno sforzo fisico, e arti liberali, che richiedono anche uno sforzo intellettuale. Ecco, mi pare che i dipinti che vediamo qui, mare, onde, barche e i sassi stessi, oltre alla maestria del pittore, il suo iperrealismo materico, esprimono un vero sentimento verso la natura in cui l’Autore è cresciuto, un omaggio a chi dedica la propria vita al mare. Qui è evidente che le onde, con tutte le sfumature del colore, la violenza degli spruzzi, sono parte dell’intimo, in maniera viva e profonda, come vive sono le onde che ritrae.»

L’Accusa: «Certo sono quadri bellissimi che incontrano anche il gusto e quindi commercialmente validi. In questo modo il pittore si sente arrivato, e va bene così nulla da eccepire. È sempre un bravo artigiano della pittura.»
La Difesa: «Commerciale forse non è il termine che lo rappresenta meglio. Qui si vede bene che ogni lavoro è frutto non solo di fatica, giorni e mesi di lavoro. E fin qui, potrebbe essere artigianato. Tanto che se volesse fare dei quadri commerciali sarebbe in grado, con la sua maestria, di sfornarne uno al giorno. Ne vediamo tanti nei negozi di souvenir finto artistici di tutte le località di mare e turistiche: le barche, la spiaggia. Qui, invece, ci vediamo vita. Le barche sospese nell’incerto ondeggiare dell’acqua del porticciolo, le stesse umili boe che ritrae, rappresentano l’essenza non solo del paesaggio, ma di come lui sente questo paesaggio nel suo intimo.

L’Accusa: «Non lo critico da questo punto di vista, ma vorrei stimolarlo a una evoluzione di crescita artistica che vada oltre la tecnica pura.»
La Difesa: «Ma come? Deformando la natura?  Forse non segue una corrente, perché ha una personalità propria. Appunto quello che è stato definito ‘iperrealismo materico’, ma che va proprio oltre la fotografia.  Per tacere che anche nella fotografia c’è differenza tra artigiano e artista.»

L’Accusa: «Ma le luci sono quelle naturali, non ci sono quei contrasti Caravaggeschi… »
La Difesa: «E per fortuna! Caravaggio, uno dei più grandi pittori della storia, non ebbe una vita molto serena. Ora, non credo che per essere artisti si debba essere, che so, assassini o fuggiaschi. Creatività ed espressione estetica riflettono la vita e l’intimo dell’artista. Il nostro artista, a quanto ne so, non fugge e non è un assassino. Quanto alle luci, riesce a cogliere sia quelle solari, tipiche di questa riviera, sia quelle tempestose di certe giornate di libeccio o di scirocco. E le sa interpretare. Se non Arte questa…»

L’Accusa: «E cosa dire dei quadri che riproducono boe galleggianti e sassi? Mi sembrano un po’ statici nel loro grigiore…
La Difesa: «Le boe sono umili come l’Autore e come il suo mondo fatto di mare e sale.   I sassi?  Una cosa sublime.
Restando in ambito ligure e genovese ti ricordo le parole della canzone ‘I Sassi’ di Gino Paoli “Sassi che il mare… ha consumato, sono le mie parole d’amore… per te”.   Trovo invece che i quadri che hanno come soggetto queste pietre umili, grigie, tipiche del genovesato, in contrasto con i tipici colori pastello delle case di Camogli, diano atto di un sentimento interiore. A un osservatore superficiale può sfuggire che le stesse ‘striature’ delle pietre hanno origine da violente inclusioni idrotermali di quando queste rocce si formarono, e quindi, per l’Artista, parlano. Se vogliamo, sono persino Caravaggesche. Sono le stesse pietre che ha usato nel suo autoritratto in cui l’Autore spiega “Le striature sulla bocca parlano per me”. In fondo sono le pietre su cui correva a piedi nudi da bambino, e fanno parte della vita intima. Quindi della sua. In ogni tonalità di grigio che ruba a queste pietre c’è un percorso emotivo profondo. Forse, se vogliamo tornare al concetto di crescita artistica, potrà ancora sfogare la sua creatività proprio sulle pietre giocando con le luci dei tramonti e dei giorni di tempesta. Ma già in questi quadri con tre pietre che galleggiano nel nero, mi sembra che si vada ben oltre la maestria di un bravo artigiano.»

Abbiamo passato il dibattito a un giudice esterno, che non conosce l’autore. Questo il suo giudizio e la sentenza.

Il giudice: «Accusa e difesa hanno analizzato i dipinti del nostro pittore, da cui emerge che da un lato lo si accusa di essere troppo formale. Ma la Difesa dimostra che un artista ha diversi modi per interpretare la natura.
Mi sento di concordare con la linea difensiva: siamo di fronte a un vero artista e lo dimostra con i soggetti che sceglie e la luce, sempre azzeccatissima e ricca di personalità, che illumina cose apparentemente statiche, inermi.
Intende la Natura in modo concreto e, a mio parere, originale. Non ne ricordo di simili.
Da queste considerazioni il nostro giudizio è questo: “L’imputato è un Artista con la concretezza dell’Artigiano”.

Questo dialogo è stato ispirato dalla pittura di Alberto Perini, * Camogli, cui abbiamo dedicato una precedente intervista “Il mare, le pietre, il colore”, alla quale rimandiamo. Perini Boa

Perini Sea porto

Perini Sea ondetempera su tavola

Altre immagini dei dipinti qui.

* Alberto Perini aveva in programma una mostra a Camogli nel mese di dicembre, ma purtroppo rinviata a causa dell’emergenza sanitaria.