L’XI Edizione del Convegno Nazionale ENIPG a Bari ha formalizzato l’ingresso della cartotecnica e del packaging nel mondo grafico. Ma l’istruzione in questo settore ha bisogno della collaborazione attiva tra scuola e industria. Si intravvedono i primi esempi positivi a Perugia e Torino. Ma manca ancora molta consapevolezza nella formazione tecnica per la quale forse non si fa abbastanza.

ENIPG convegno BariPresenti oltre 30 Scuole a indirizzo Grafico e Cartotecnico al Circolo dell’Unione nel Teatro Petruzzelli per la XI Edizione del Convegno Nazionale delle Scuole Grafiche e Cartotecniche, organizzato da ENIPG sotto la guida del direttore Tommaso Savio Martinico.
Dopo il saluto introduttivo di Domenico Di Marsico, Presidente del Comitato Provinciale ENIPG di Bari, il presidente ENIPG Marco Spada ha ufficializzato la nuova denominazione dell’Ente, che da maggio scorso si presenta con una nuova veste: ENIP-GCT, inglobando istituzionalmente anche il comparto cartotecnico-trasformatore: «Un cambiamento importante, che formalizza un’apertura già in atto da diversi anni verso il mondo della cartotecnica e del packaging contestualmente al riconoscimento delle Parti dell’Ente in seno al CCNL Cartotecnici industria

Contrariamente a quanto avviene abitualmente, nei cosiddetti ‘saluti delle Autorità’ Eugenio Di Sciascio, Vice Sindaco di Bari, ha colto nel segno parlando di “formazione adeguata al futuro”, ma senza cadere nelle scontate 3B. Altrettanto Donato Notarangelo, presidente giovani imprenditori di Confindustria Bari e BAT, unico tra tutti ad aver usato la parola chiave, relativamente ai giovani: “consapevolezza”. Che poi è proprio ciò che manca a chi vuole avviarsi a un percorso lavorativo realistico soddisfacente. In un settore che, come ha sottolineato Emilio Albertini, presidente di Assograficisviluppa un volume di affari da 14 miliardi l’anno, con la cartotecnica che è arrivata a incidere per 8 miliardi”.

Ascoltando la relazione del prof Federico Visconti, Rettore LIUC Università Cattaneo, abbiamo imparato qualcosa in piú. Con il suo simpatico richiamo alle favole classiche, da Collodi a Gianni Rodari, ha dato questi importanti punti di riferimento:
1. allenare alla visione, al rischio (Geppetto – Collodi)
2. impegno, fatica, responsabilità, profondità di analisi (I tre porcellini)
3. libertà intellettuale, coraggio, passione (Il Re è nudo – Andersen)
4. umiltà, saggezza, pragmatismo (La volpe e il corvo – Esopo)
5. guardare avanti, rifiutare le convenzioni, mettersi in discussione (Il gambero – G. Rodari).

Molto significativa anche relazione di Alessandro Mambretti, presidente TAGA Italia che si è soffermato sull’approfondimento tecnico come leva di crescita, e su cui torneremo.

Il lavoro c’è

La tavola rotonda, iniziata in ritardo e protrattasi oltre il dovuto, anche per alcuni interventi prolissi e forse un po’ avveniristici (come prevedere il mondo del lavoro tra 15 anni) non ha permesso ai presenti di intervenire con domande. Peccato.
Ma quello che ci chiediamo è: facciamo abbastanza? Studenti e genitori capiscono quello che possono e devono fare?
Nell’ultimo anno ho incontrato diversi operatori del settore, stampatori, produttori e fornitori di macchine e di servizi, soprattutto nel cartotecnico (volume di affari da 8 miliardi). E ho trovato quasi un mantra: il lavoro c’è, manca chi voglia lavorare.
È semplificato al massimo, ma c’è una ragione in questo.

Primo: la scuola tecnica forma esaurientemente? Sembra di sí, ma con un distinguo: ad esempio non ha macchine aggiornate su cui far pratica, specialmente in cartotecnica. E spesso le aziende fanno fatica farle accettare anche se regalate. Sappiamo che l’Istituto Patrizi di Città di Castello, grazie all’interessamento di ENIPG Umbria ha iniziato alcuni corsi specifici con l’aiuto di aziende del settore, come Primatech di Perugia che allestisce una apposita aula al proprio interno, per insegnare e far pratica sulle macchine. Significativa è l’iniziativa, non priva di difficoltà, che sta portando avanti Cograf srl di Mappano (TO) con la scuola grafica Salesiana di Torino Valdocco, dove attraverso la donazione di una Nilpeter flessografica dismessa da poco dall’azienda, perfetta per scopi didattici, sarà creato un corso specifico di stampa flessografica per etichette. Nell’iniziativa, aperta a tutti gli stakeholder del settore, sono attualmente coinvolti – tutti a titolo volontario e gratuito – Nilpeter stessa, Rem srl di Ettore Maretti e VBR All Service di Baldissero d’Alba (CN). Il corso punta a formare un primo nucleo di un polo più ampio dedicato alla stampa flessografica in generale.
Ma non basta.

Sporcarsi le mani

Secondo: la collaborazione tra scuola e industria funziona? Nel nostro settore sembrerebbe di sí, meglio che in altri, cosí mi dicono.
Allora cosa non funziona?
Ecco la sorpresa: i genitori vogliono che i figli dopo il diploma tecnico prendano una laurea, purché sia (tendenza auspicata persino alla tavola rotonda). Non so a cosa serve, perché oggi farsi chiamare dottore non conta nulla. Ma, forse, avere un dottore in famiglia fa sempre piacere.
Poi ci sono loro: i ragazzi. I quali, ma non solo per colpa loro, non vogliono sporcarsi le mani: e sporcarsi le mani per loro vuol dire mettere le mani su una macchina. Si credono di essere operai invece che tecnici specializzati, che sono oggi preziosi come un chirurgo. Anche il chirurgo quando opera si sporca le mani.

I ragazzi sono stati abituati, anche dagli stessi istituti tecnici, a pensare in termini di tastiera; alcune scuole grafiche (di stampa dico) tendono a formare grafici piú che tecnici. Così abbiamo uno stuolo di ‘tastierologi‘, ma pochi specialisti tecnici. Di cui c’è un gran bisogno, e sono ben pagati.

Mi dicono che solo in Emilia ci sia bisogno di 2500 giovani tecnici (in vari settori compreso l’automobilistico): ma non si trovano. Lo stesso avviene nel settore della cartotecnica, dove un buon tecnico “che si sporca le mani” cioè che mette le mani sulla macchina, guadagna molto piú di quelli che le mani le mettono solo sulla tastiera.
Questo avrei voluto esprimere nel mancato dibattito dopo la tavola rotonda: direi che questo è il compito che, per ENIPG e tutti noi, deve essere prioritario.

Al termine dei lavori è stata effettuata la Premiazione del Concorso Nazionale 2020/2021 Modiano – ENIPG “Realizza il Logo e le Carte da gioco celebrative per i 150 anni di Modiano” alla presenza del Sindaco di Bari Antonio Decaro e del Presidente di Modiano SpA Stefano Crechici che, insieme a Marco Spada, hanno premiato con delle importanti borse di studio messe a disposizione da Modiano alcuni studenti creativi e meritevoli selezionati da un’attenta Commissione di esperti tra oltre 700 candidature pervenute lo scorso anno alla Segreteria dell’ENIPG Nazionale.
Infine, la tradizionale Premiazione con la Targa d’Oro ENIPG dedicata alla memoria di Alberto Gajani, consegnata quest’anno a una Donna: Elisabetta Giustini, Dirigente Scolastico dell’ITIS Galileo Galilei e dell’IIS Carlo Urbani di Roma, per il suo grande impegno dimostrato negli anni a favore dell’Istruzione e Formazione Professionale Grafica e Cartotecnica.

Sponsor della manifestazione, preceduta la sera precedente dalla visita della città e la cena di gala da loro offerte:
Comieco, Conai, Heidelberg, Koenig&Bauer, Ricoh, Fondo Pensione Byblos, Salute Sempre e UniSalute 
ai quali va il ringraziamento di tutti i congressisti.