Sembra di tornare alle canzoni degli anni Cinquanta, ma siamo invece già nel futuro: un Papillon in seta nera ‒ anche grazie all’iniziativa di uno degli sponsor ‒ preso a simbolo della qualità e della signorilità che ATIF e FTA Europe hanno adottato per la serata di gala del BestinFlexo.

Due giornate intense ed esaltanti, a detta del mezzo migliaio di partecipanti, una bella fetta dell’industria della stampa del packaging e della cartotecnica. Della serata e di alcuni spunti della prima, con le relazioni moderate dal sempre vivace collega Armando Garosci, direttore di Largo Consumo, riferiamo in questo articolo.

In apertura della seconda giornata, Marco Gambardella ha ricordato come Flexo Day è ormai da anni l’evento italiano per eccellenza della community flessografica.
«Due giornate ricche di contenuti come ascolteremo ancora stamane, oltre alle emozioni della serata di gala ‒ ha esordito il presidente ATIF, sottolineando come ‒ centinaia di imprese e migliaia di operatori provenienti da tutta l’Italia hanno avuto in questi anni la possibilità di incontrarsi, dialogare e dar vita a un confronto sano e costruttivo che fa bene al nostro settore e a tutto il Paese.»

«Stampa e prestampa, in particolare quando applicate al packaging, rappresentano per l’Italia un volano di competenze e tecnologie, una filiera strategica che ogni anno dimostra la capacità di domare le onde, sempre più alte, che il nostro settore si trova ad affrontare.»

«Voglio ringraziare ‒ ha poi concluso ‒ e fare i complimenti a tutta la squadra del direttivo ATIF, a Monica Scorzino, alla Commissione Education, al Comitato Tecnico e a quello del Marketing: siete stati tutti strepitosi! L’ATIF è formazione, partecipazione e confronto: un unico, grande, cuore che pulsa al ritmo dell’innovazione, della sostenibilità e dell’eccellenza Made In Italy!»

Giornate tecniche, dicevamo, alla presenza di oltre 500 partecipanti, preceduta dal pomeriggio di apertura con 300 partecipanti in cui le relazioni si sono concentrate maggiormente sulle direttive sugli imballaggi, con relativa vittoria dell’Italia sulla UE in quanto il Parlamento europeo, ha approvato la posizione promossa dal comparto italiano sul Regolamento Imballaggi e Rifiuti da Imballaggio PPWR.
«Giflex, insieme a Flexible Packaging Europe (FPE), ha lavorato intensamente in questi mesi per la tutela del nostro settore e i risultati si vedono ‒ ha dichiarato il Presidente Alberto Palaveri ‒ .
Siamo contenti dei miglioramenti che ci sono stati al testo approvato dal Parlamento europeo, come l’esenzione al riuso per gli imballaggi flessibili da trasporto a contatto con gli alimenti. Tuttavia, permangono delle criticità sui gradi di riciclabilità e sulle clausole di salvaguardia relative al contenuto riciclato, a cui lavoreremo nei prossimi passi legislativi, continuando lo sforzo del team Giflex e dei gruppi competenti di Assografici, per la tutela e la sostenibilità del settore.»

Importanza del personale tecnico

Interessante relazione quella di Fabio Papa, direttore scientifico di I-AER, Institute of Applied Economic Research, il quale ha indicato problemi e opportunità per le PMI in un momento non certo positivo qual è quello che stiamo attraversando.

Come ha rilevato Papa, la situazione economica in Italia, e non solo, non è rosea e non si vedono spiragli positivi fino almeno al marzo 2024. Che fare nel frattempo? Non tirare i remi in barca, ma anzi fare ogni sforzo possibile per migliorare le proprie aziende dall’interno. Industria 5.0 è il nuovo paradigma, che va comunque compreso. Qual è infatti il quinto punto? Il personale. Oltre alla tecnologia, per la quale le aziende devono essere sempre attente e al passo con i tempi, occorre in particolare insistere sul personale: aggiornarlo, qualificarlo, e incentivarlo. Insistere certo sulla formazione e sull’aggiornamento tecnico, ma anche con stipendi adeguati e dignitosi (il comparto poligrafici ad esempio non percepisce il salario minimo, tanto per fare un esempio.)

Più colore e più acqua

Le reazioni tecniche, in un clima sempre più aperto e internazionalizzato, sono state introdotte e moderate dalla collega Chiara Bezzi.
Mauro Lussignoli del Comitato tecnico ATIF ha illustrato quali sono i controlli strumentali suggeriti per il mantenimento della qualità di stampa flexo, relazione strettamente correlata a quella di Kristof Labeau di FTA Europe, che ha descritto il Forma Test Europeo per il controllo qualitativo della macchina da stampa per assicurare un aumento del gamut. Tema sempre piú attuale e seguito, ripreso e ampliato nella relazione di Stefano d’Andrea con Kai Lankinen di FTA Europe, dal titolo significativo “Mettiamo in pratica il gamut esteso”.

Stampare a piú colori, stampare con ottima qualità, sono quindi le regole della flessografia del futuro e già di oggi. Ma con quali inchiostri? Anche qui la risposta è positiva per i fautori della sostenibilità (che poi siamo noi tutti): “Stampare con inchiostri all’acqua: si può” e lo hanno dimostrato con le loro relazioni i tecnici Fabio Cavazzi, Tito Lepore e Giuseppe Tripaldi del comitato tecnico ATIF, i quali hanno sostenuto che non solo si può, ma tutti possono farlo e tutto si può stampare con inchiostri all’acqua.

Passato e futuro

Un doveroso ricordo alla memoria è stato attribuito a Claudio Bisogni, per la sua lunga carriera dedicata alla flessografia, prima in Schiavi, quindi AD in Flexotecnica fino alla cessione dell’azienda di Tavazzano alla Koenig&Bauer.

Particolarmente apprezzato, anche quest’anno, il BestStudent in Flexo ‒ idea voluta e sponsorizzata da Sante Conselvan e promossa da ATIF con il patrocinio di ENIP-GCT ‒ con la consegna del premio allo studente Alessandro Somaini dell’IIS Da Vinci Ripamonti di Como, da parte di Dario Cavalcoli, responsabile marketing di I&C-GAMA Group.

Un ringraziamento particolare è andato ai tre sponsor platinum: ROSSINI, UTECO e Z DUE.

Un Papillon di seta nera per la qualità flexo
Iniziata alla grande la due giorni del FlexoDay