La congiuntura mondiale e italiana è stata affrontata dagli esperti Vittorio E. Malvezzi e Maurizio Mazziero all’incontro mensile della Commissione Carte alla CCIA di Milano.
ISTAT ha pubblicato a fine ottobre i dati rilasciati sulla fiducia degli imprenditori e dei consumatori da cui emerge che le deboli condizioni vendita influenzano negativamente il manifatturiero italiano.
Per quanto riguarda il comparto della filiera grafica, i dati dell’Osservatorio Stampa FCP relativi al periodo gennaio-agosto 2024 raffrontati con i corrispettivi 2023, hanno registrato un fatturato pubblicitario del mezzo stampa in calo del 5,7%, sostanzialmente in linea con la chiusura del primo semestre. In particolare i quotidiani nel loro complesso registrano un andamento a fatturato del -7,4%.
Con un valore economico delle vendite di 3.338 miliardi di euro l’anno, l’editoria italiana oggi è la quarta per dimensione in Europa e occupa oltre 70mila addetti in una filiera che spazia dalle case editrici al mondo degli autori, traduttori e illustratori, passando per agenti letterari, librai, bibliotecari, organizzatori di eventi come fiere e festival e molto altro ancora.
Editoria
Nel Paese è la prima industria culturale per acquisti dei consumatori, davanti a pay tv e televisione generalista, videogiochi, stampa quotidiana e periodica, musica e cinema. Sono dati che testimoniano una centralità che va al di là dei numeri: il libro è al centro della creazione degli universi narrativi che diventano film, videogiochi e serie tv, è al centro del dibattito pubblico che si nutre della produzione saggistica, ma anche al centro della formazione dei giovani, attraverso i testi scolastici, della ricerca e didattica universitaria, dell’aggiornamento professionale.
All’incontro di ottobre è intervenuto in prima persona, Maurizio Mazziero fondatore dell’Istituto di Ricerche Mazziero Research, che ha intrattenuto gli imprenditori sul tema scottante dei rapporti Cina-USA.
Dopo una analisi della macro situazione economica italiana ha infatti relazionato sugli impatti della transizione energetica e delle relative implicazioni a livello globale sulla politica e l’economia.
Nuove tecnologie e transizione energetica
In sostanza, le nuove tecnologie e la transizione energetica richiedono il controllo e l’approvvigionamento senza vincoli delle materie critiche.
La Cina controlla il 90% della produzione di terre rare e di altre materie prime. Un vantaggio costruito e programmato negli ultimi 20 anni.
Gli Stati Uniti devono attuare velocemente un decoupling e derisking nei confronti della Cina e avviare collaborazioni di supply chain con paesi amici.
Come si potrà risolvere questo divario?
Mazziero suggerisce la diversificazione delle fonti e sviluppare collaborazioni multilaterali. Portare onshore processi di raffinazione, ma quali sono i costi ambientali da affrontare? Esamina quindi le possibili evoluzioni della contesa fra USA e Cina.
Gli Stati Uniti sono stati per lungo tempo al timone del mondo grazie anche alla forza militare e al controllo del sistema economico e finanziario, hanno intessuto profonde alleanze creando istituzioni internazionali a supporto dei valori e della democrazia (Soft Power).
Tuttavia, ha fatto presente il relatore, il mondo occidentale resta indietro nel controllo della supply chain per le materie prime critiche (CPM) e la correzione di rotta potrebbe richiedere molti anni.
Quale potrebbe essere, infine, la possibile evoluzione dei rapporti tra i due Paesi?
La Cina è un paese densamente popolato, tecnologicamente avanzato e capace di costruire un forte potere e di attrarre a sé altre nazioni [certo più degli Stati Uniti soprattutto in caso di vittoria di Trump – ndr]. Tanto più che anche le guerre in corso possono favorire schieramenti geopolitici e commerciali in certe direzioni con una riedizione della Guerra Fredda con ricadute sugli scambi commerciali.
Un commento
L’analisi di Maurizio Mazziero, oltre che competente e documentata, mette in luce aspetti che bene o male tutti possiamo immaginare, ma che a nostro parere personale, viene sottovalutato soprattutto nel mondo politico italiano ed europeo: quale fine farà l’Europa dopo una eventuale presa di potere della coppia Trump-Musk? Sorvolando sulle pericolose e antidemocratiche riforme annunciate, certamente gli USA non faranno più da balia a noi europei che se abbiamo una forza nel manufatturiero e nell’innovazione, siamo deboli nelle strutture finanziarie e politiche. Se ‘la Cina è vicina’ come si diceva, la Russia è già in casa. E non sottovalutiamo una possibile, probabile, prossima crisi in Georgia come quella Ucraina.
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