Imballaggio flessibile: un settore solido, sano e portatore di una cultura scientifica della sostenibilità al Convegno Giflex di Torino.

Il Convegno Giflex di Torino del 25 ottobre scorso dal titolo “Con il flessibile si può!”, evento parte del programma di Torino Capitale della Cultura d’Impresa 2024, ha offerto un programma ricco di spunti e approfondimenti per la filiera del flessibile evidenziando l’importanza di un packaging realizzato secondo i criteri della sicurezza del prodotto e della sostenibilità ambientale.
«Sono lieto che GIFLEX abbia scelto Torino come sede di questo importante evento ‒ ha dichiarato Marco Gay, presidente Unione Industriali Torino ‒. Le novità in materia di normativa europea, le nuove tecnologie, il tema dell’educazione diffusa alla sostenibilità sono oggetto di confronto qui e oggi, ma sono tematiche di fondamentale importanza per tutte le nostre imprese, indipendentemente dal settore merceologico di appartenenza.»

Dopo il messaggio del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che ha sottolineato il grande lavoro portato avanti in questi anni dalla filiera degli imballaggi, ha posto al centro del dibattito la costruzione di una cultura per la sostenibilità e circolarità del packaging basata su scienza e competenze senza dimenticare il valore innovativo che questo pack offre in qualità di media verso il cittadino.

Alberto Palaveri, Presidente Giflex, ha ricordato i dati aggiornati della filiera: un’industria che registra un’occupazione in Italia di oltre 12.000 addetti, una produzione intorno alle 450.000 tonnellate e un fatturato che supera i 4,5 miliardi di euro. «Siamo un settore solido e sano. Seppure i bilanci 2023 indichino che, dopo il boom del biennio precedente, il valore del fatturato si contrae, continua ad aumentare il numero degli addetti e cresce la robustezza finanziaria delle nostre imprese, complice anche il calo di costi di materie prime ed energia.»

Linee Guida LCA

Palaveri ha ancora ricordato come Giflex stia lavorando per essere l’interlocutore competente per il legislatore al fine di favorire una politica ambientale che coniughi innovazione e sostenibilità.
A questo proposito sono state illustrate le prime Linee Guida LCA per il flessibile ‒ redatte a cura di Andrea Cassinari, Coordinatore dei Comitati Scientifici Giflex e Paola Riccardi, Packaging Consultant SRC Ingegneria ‒ per la valutazione su base scientifica dell’impatto ambientale degli imballaggi flessibili attraverso studi di Life Cycle Assessment. Queste linee guida (annunciate al Convegno Giflex di primavera) erano state presentate alla Camera dei Deputati lo scorso 15 ottobre, a dimostrazione che l’impegno delle industrie produttrici di packaging flessibile verso un cambiamento concreto e necessario è un fatto reale. Lo studio ha altresì lo scopo di fornire un documento di posizionamento strategico verso un modello di economia circolare coerente con i principi di sostenibilità internazionali.
«Il Regolamento Europeo PPWR (Packaging and Packaging Waste Regulation) ‒ ha aggiunto Palaveri ci ha insegnato che vince il lavoro di squadra e quanto sia importante giocare d’anticipo e non in difesa. In futuro la competitività delle nostre imprese si giocherà su modelli e soluzioni virtuose per l’ambiente. Rappresentiamo un settore altamente tecnologico che lavora dietro le quinte dei grandi brand. I nostri pack sono icone dei nostri tempi. Proprio per questo vogliamo essere portatori di una cultura scientifica della sostenibilità.»

Innovazione, competitività e sostenibilità

I cinque interventi chiave del convegno hanno trattato temi quali innovazione, competitività e sostenibilità.
Carlo Stagnaro, direttore ricerche e studi Istituto Bruno Leoni, ha affrontato il crescente divario di competitività tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti. L’Europa si trova ad affrontare costi energetici molto più elevati rispetto agli USA, un fattore che ha inciso negativamente sulla sua competitività. Durante la crisi energetica del 2022, i prezzi di gas ed elettricità hanno colpito duramente l’industria europea, mettendola in svantaggio rispetto agli USA, che beneficiano di risorse naturali come il gas naturale.
Altro fattore che alimenta il gap è il divario tecnologico digitale: mentre gli Stati Uniti dominano il settore tecnologico con giganti come Google e Apple, l’Europa fatica a produrre innovazioni di pari impatto. Il recente rapporto Draghi ha sottolineato quanto l’Europa sia rimasta indietro nelle innovazioni radicali, per il fatto di essere rimasta legata a tecnologie intermedie. Per affrontare queste sfide, l’UE ha lanciato la transizione ecologica e la transizione digitale, due pilastri per migliorare la competitività delle sue imprese. Tuttavia, il successo di queste strategie dipenderà dalla capacità dell’Europa di ridurre i costi energetici e promuovere l’innovazione.

Italia sospesa tra presente e futuro

Per la comprensione di una realtà di consumo sempre più complessa tra presente e futuro, Christian Centonze, Westen Europe Senior Sales Consultant e Mara Galbiati,Team Lead I-Solution – GfK NIQ Company, hanno esaminato l’evoluzione dei consumi italiani, divisi tra risparmio e valore aggiunto. Il canale discount ha registrato una crescita significativa nel post-pandemia, con sempre più famiglie orientate verso opzioni di risparmio. Tuttavia, parallelamente, è cresciuta anche la domanda di prodotti di qualità [a dimostrazione del crescente divario economico delle famiglie italiane – ndr]. Il settore dei prodotti legati al benessere, come quelli salutistici, ha registrato un aumento del 20-21% rispetto al 2019. L’e-commerce digitale ha raggiunto un fatturato di quasi 7 miliardi di euro, con un’offerta di prodotti premium sempre più richiesta. Le famiglie italiane, divise in tre grandi gruppi demografici (con figli, senza figli sotto i 55 anni e senza figli sopra i 55 anni), stanno modificando i comportamenti d’acquisto, e le aziende dovranno adattarsi a questi cambiamenti offrendo prodotti più personalizzati e segmentati.

IA & Imprese

Alla domanda “IA: uno strumento per le imprese?” hanno risposto Marco Di Dio Roccazzella, General Manager JAKALA e Vittorio di Tomaso, presidente Digital Technologies Unione Industriali Torino.
I relatori hanno sottolineato come sia ora il momento di accelerare l’adozione delle tecnologie basate sull’Intelligenza Artificiale. Le reti neurali e le soluzioni avanzate di IA generativa, come ChatGPT, stanno già dimostrando di avere un impatto significativo sulla produttività e sulla personalizzazione delle esperienze cliente. La IA è già in grado di migliorare la gestione dei dati, di ottimizzare la supply chain e di creare esperienze iper-personalizzate per i consumatori. Gli esempi citati mostrano come la IA possa aumentare la produttività fino al 14% fin dal primo anno di implementazione, offrendo un vantaggio competitivo a chi decide di adottarla. Le aziende che sapranno abbracciare l’IA adesso avranno un vantaggio significativo nei prossimi anni. Secondo Jakala, infatti, la IA non è più una promessa lontana, ma una tecnologia già pronta per essere integrata nei processi aziendali. Grazie alla IA, le aziende possono adottare una migliore gestione dei dati e una computazione avanzata per ottimizzare attività come la personalizzazione della comunicazione, la gestione della supply chain e il pricing.
I relatori hanno individuato tre ambiti principali:
– Design e Progettazione di Prodotti in cui la IA può creare e testare rapidamente migliaia di varianti di design per accelerare i tempi di sviluppo prodotto e migliorare la qualità del risultato finale.
– Processi Documentali e Gestione del Rischio per aiutare le aziende a semplificare i processi e ridurre il rischio grazie a una gestione efficiente della documentazione.
– Relazione con i Clienti e Iper-Personalizzazione, analizzando grandi quantità di dati in tempo reale per fornire esperienze su misura. Questa tecnologia ha anche la capacità di spiegare il processo decisionale dietro ai risultati, migliorando la trasparenza e la fiducia nei confronti del cliente.

Si può

Con il titolo “Con il flessibile si può! Storie di successo di creatività e riduzione d’immesso al consumo” ‒ che è anche il claim del convegno ‒ Erik Ciravegna, ricercatore Advanced Design Università di Bologna, insieme a Marco Scatto Scienziato Macromolecolare, hanno affrontato il tema dei packaging innovativi per le applicazioni Outfood e Aerospace di Sudalimenta. Un packaging flessibile come soluzione creativa e sostenibile, un tipo di imballaggio che offre numerosi vantaggi in termini di leggerezza, resistenza e sostenibilità, con l’ esempio concreto rappresentato dalla collaborazione tra Tiberino 1888 e le agenzie spaziali NASA ed ESA per fornire alimenti agli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale. Grazie al packaging flessibile, Tiberino è riuscita a soddisfare requisiti severi di leggerezza, protezione dall’ossigeno e dalle radiazioni, riducendo al contempo l’impatto ambientale. Le soluzioni sviluppate per lo spazio possono essere applicate anche sulla Terra, in contesti estremi come spedizioni in alta quota o emergenze umanitarie, dimostrando che il packaging flessibile è una tecnologia cruciale per un futuro più sostenibile. Tutto bene, dunque… eppure bisogna ancora fare i conti con i polimeri come si evince dalle ricerche scientifiche, di cui parliamo in questo articolo.

Gli sponsor

Fabio Gonzatto, rappresentante del gruppo W&H – Windmöller & Hölscher ‒ sponsor del Convegno ‒ ha presentato soluzioni all’avanguardia per rendere il settore del packaging più sostenibile. L’azienda, fondata nel 1869, produttrice di macchinari per il packaging, punta sull’economia circolare e sull’ottimizzazione della riciclabilità dei materiali. Una delle soluzioni più innovative presentate da Gonzatto è il film MDOPE (Machine Direction Oriented Polyethylene), che aumenta la resistenza meccanica degli imballaggi e ne migliora la riciclabilità, riducendo gli sprechi alimentari. Gonzatto ha anche discusso dell’importanza delle tecnologie di estrusione che permettono di reintrodurre scarti plastici nel ciclo produttivo, riducendo l’impatto ambientale. La digitalizzazione è un altro pilastro della strategia di W&H: la piattaforma Ruby consente di raccogliere e analizzare dati in tempo reale, ottimizzando l’efficienza produttiva e riducendo i difetti nei processi.

Per l’altra azienda sponsor del Convegno Sante Conselvan, Managing Director di I&C – GAMA Group, in collaborazione con SisTrade, è intervenuto per presentare i vantaggi offerti dalla tecnologia, dall’automazione e dal processo evolutivo industriale, con particolare attenzione all’impatto ambientale, tema di cui abbiamo riferito in altri ambiti.

Alla Tavola rotonda dal titolo: “Riduzione dell’immesso al consumo: l’imballaggio flessibile come alleato” condotta da Alberto Palaveri sono intervenuti Alberto Mattesco, Silvia Fregolent e Laura Brambilla, responsabile ‘Comuni Ricicloni’ di Legambiente.

Con il flessibile si può? Sembra di sì.
Erik Ciravegna, Università di Bologna e Marco Scatto, Sudalimenta
Con il flessibile si può? Sembra di sì.
WINDMÖLLER & HÖLSCHER
Con il flessibile si può? Sembra di sì.
I&C - GAMA Group