Digitale, ma pur sempre stampato come spiega TAGA Italia nel suo incontro “Digital On Pack” sul futuro del packaging.
È stato un successo l’incontro annuale TAGA Day 2025 del 21 marzo con oltre 100 partecipanti, presso l’Istituto Salesiano S. Ambrogio Opera don Bosco di Milano. “Digital On Pack”, ha focalizzato l’attenzione sulle tecnologie digitali per la produzione di packaging, proseguendo il lavoro iniziato lo scorso anno.
Dopo il saluto da parte di Daniele Mastrapasqua dell’istituto ospitante che ha informato che al Print4All un gruppo di studenti metterà a disposizione delle aziende le proprie competenze in fatto di comunicazione, Alessandro Mambretti, presidente di TAGA Italia ha aperto i lavori, sottolineando l’importanza di una analisi approfondita delle tecnologie, le specificità, le opportunità nonché le insidie del processo produttivo del packaging con la stampa digitale.
Lo ha sottolineato in apertura dei lavori Marco Rotondo di cui riferiamo in questo articolo (Quando il packaging è Rotondo).
Scelta dei supporti
Il presidente, Alessandro Mambretti ha introdotto il tema della giornata con una analisi delle tecnologie in uso per la stampa digitale del packaging, con particolare riferimento agli imballi rigidi (carta, cartone) ancora non così diffuso ma con un trend definito in forte crescita. Nella sua analisi, specifica le tecnologie in funzione anche dei formati, delle tirature e di altri parametri. La velocità della stampa digitale ha i suoi limiti e al momneto la più produttiva è quella basata sul nanoink, tuttavia ancora non molto diffusa, che raggiunge gli 11.200 fogli B2 all’ora. Elenca quindi ai punti di criticità e alla idoneità alle norme di riferimento. «Nella scelta di un sistema digitale – ha detto Mambretti – si deve considerare la scelta totalizzante del fornitore, sia per quanto riguarda i consumabili, sia per l’assistenza tecnica e manutentiva.» Per un approfondimento rimandiamo a questo articolo in cui Mambretti analizza le problematiche della stampa digitale.
Emanuele Cheller di Lecta – Cartiere del Garda ha approfondito i criteri di scelta e le valutazioni dei supporti per la stampa digitale, sottolineando l’importanza dell’uniformità dello spessore e della stabilità dimensionale, nonché l’adesione dell’inchiostro sulla carta patinata, secondo le diverse tecnologie di stampa digitale (toner, Electroink, inkjet base acqua e UV) e le relative valutazioni tecniche dei supporti, inclusi test di smearing e calibrazione. Ha poi menzionato le certificazioni e i regolamenti quali EUDR per la carta certificata.
Raffaele Angelillo, vicepresidente di TAGA Italia, ha trattato la gestione dei file, presentando specifiche e standard per garantire i risultati nella stampa digitale per il packaging. Ha menzionato in proposito la Ghent Workgroup PDF Specification e la norma ISO 19593-1:2018. La sua relazione si è basata sulle problematiche che i partecipanti hanno esposto in diretta compilando l’apposito questionario durante la pausa caffè.
A seguire Mauro Tava, esperto di colore, ha esaminato le specificità e le criticità nella gestione del colore nella stampa digitale e nella realizzazione delle prove di stampa. Ha confrontato la stampa analogica e digitale, evidenziando come nella offset si crei un ambiente più standardizzato, mentre nel digitale ogni produttore sviluppa una propria tecnologia. Tava ha illustrato i principi generali per il controllo del processo di stampa digitale basata su CMYK, seguendo il Process Standard Digital (PSD).
Nella seconda parte, Alessandro Beltrami di Eco system ‒ di ritorno dopo cinque anni di assenza per il suo impegno in R&D all’estero ‒ ha discusso le opzioni, le criticità e la sostenibilità per plastificazione, verniciatura, foil e abbellimenti nel contesto della stampa digitale, con un focus sulle tecnologie inkjet. Beltrami si è anche soffermato sulle applicazione dell’Intelligenza Artificiale in stampam e cartotecnica, di cui è oggi uno dei massimi esoperti.
Ha affrontato quindi le sfide nella gestione dei file digitali e delle vernici inkjet UV, nonché la gestione del registro in post-stampa e il ruolo dell’Intelligenza Artificiale di cui è un esperto.
Giuseppe Prioriello, di Packly, ha illustrato l’elaborazione, la gestione e l’utilizzo delle fustelle digitali, confrontando la fustellatura tradizionale con quella digitale (taglio laser) e mettendone in luce i vantaggi in termini di flessibilità e costi.
I DOC dei gruppi di lavoro
Adalberto Monti e Angelo Meroni hanno aggiornato sui risultati dei gruppi di lavoro attivi di TAGA: la revisione del TAGA.DOC.16 “Linee guida alle lavorazioni cartotecniche”, con l’obiettivo di rendere il documento più chiaro e immediato, mentre Piero Pozzi ha esposto il nuovo documento “Spot color” (TAGA.DOC.21), che mira a spiegare come comunicare, definire e misurare i colori spot.
Raffaele Angelillo ha poi dato un’anticipazione sul TAGAbot AI, una proposta di intelligenza artificiale di TAGA Italia per offrire uno strumento ai soci per l’aggiornamento e la consultazione dei documenti.
Anche TAGA ha i suoi chef
Gli incontri TAGA Italia sono anche densi di allegria e simpatia.
Dopo il riconoscimento a Francesco Bordoni, da sempre attivo collaboratore di TAGA, che è stato premiato con una targa celebrativa in occasione del suo dottorato di ricerca e collaudo in stampa e cartotecnica ottenuto in Svizzera, “per la enciclopedica conoscenza, professionalità e amicizia sempre a nostra disposizione per la crescita di tutti”, abbiamo visto “sfilare sul podio” con tanto di grembiulone e cappello i nuovi chef che contribuiscono alla crescita dell’associazione e del settore delle arti grafiche.
Raffaele Angelillo, perché attingendo alla propria voracità di conoscenza e di propensione all’innovazione è un motore continuo di proposte, collaborazioni e interscambi e facilitatore delle attività di TAGA Italia.
Piero Pozzi, per aver messo a libera disposizione il suo vasto know-how, il concreto e incessante lavoro, la continua ricerca di collaborazione e condivisione e per il contagiante entusiasmo.
Denis Salicetti, per il tempo dedicato al progresso di TAGA Italia sia in ambito tecnico, sia in ambito logistico senza mai far mancare l’entusiasmo anche nei momenti difficili.
David Serenelli, perché coniugando l’esperienza di tecnico, docente e consulente ha sempre fornito punti di vista e discussione differenti e concreti che hanno aperto campi di ragionamento più ampi.

Scrivi un commento