Segnali di ripresa e contrasti settoriali si avvertono nella relazione presentata il 27 scorso alla CCIA Milano e Monza.
Alla Commissione Carte e Cartoni della Camera di Commercio di Milano, Vittorio E. Malvezzi ha presentato la situazione congiunturale europea e italiana, offrendo una fotografia dettagliata del contesto economico attuale.
Eurozona: un quadro contrastante
Il commercio al dettaglio dell’Eurozona ha registrato a gennaio 2025 un calo dello 0,3% su base mensile, deludendo le aspettative di un modesto aumento dello 0,1%. Le vendite di prodotti non alimentari sono diminuite dello 0,7%, mentre quelle di carburanti sono scese dello 0,3% per il secondo mese consecutivo. In controtendenza, i prodotti alimentari, bevande e tabacco hanno segnato un aumento dello 0,6%, invertendo una fase di contrazione durata quattro mesi.
Tra le principali economie del blocco, le vendite al dettaglio sono calate in Italia (-0,4%) e Francia (-0,1%), mentre sono cresciute nei Paesi Bassi (1,6%) e in Germania (0,1%).

Produzione manifatturiera: luci e ombre
La produzione manifatturiera nell’Eurozona ha raggiunto il livello massimo degli ultimi 34 mesi con un indice PMI di 50,7 a febbraio, segnale di espansione. Tuttavia, l’Italia resta in contrazione con un PMI di 47,4, sebbene si intravedano segnali di rallentamento della crisi e stabilizzazione dei prezzi di vendita. Gli investimenti produttivi rimangono cauti, con livelli occupazionali e attività di acquisto in diminuzione.

Commercio al dettaglio: desertificazione commerciale
Dal 2012 al 2024, in Italia hanno chiuso oltre 111.000 negozi al dettaglio, di cui 8.000 solo nell’ultimo anno, portando a una riduzione della densità commerciale da 12,9 a 10,9 negozi per mille abitanti (-15,3%). Crescono invece alberghi e ristorazione e aumentano le attività gestite da cittadini stranieri. Confcommercio parla apertamente di “desertificazione commerciale” nei centri storici, con la scomparsa delle attività tradizionali.

Settore pubblicitario: una partenza incerta
Gli investimenti pubblicitari in Italia hanno registrato a gennaio 2025 una crescita dell’1,7% rispetto all’anno precedente. Escludendo i dati digitali (search, social, OTT), la crescita si limita allo 0,5%. Il clima macroeconomico complesso e le tensioni geopolitiche influenzano le decisioni di investimento e già a febbraio si notano segnali di calo della fiducia delle imprese.
Industria della carta e della stampa: segni di ripresa timidi
Il fatturato del settore stampa e servizi connessi segna un -3,5%, mentre l’editoria limita il calo a -1,8%, in miglioramento rispetto al -2,2% dell’anno precedente. La produzione di carta e cartone mostra segnali di ripresa con un +0,4% complessivo e un recupero netto sul fronte estero (+4,0%). Stabili i prezzi della carta ondulata.


In sintesi
Il quadro complessivo offre segnali contrastanti: mentre alcuni settori mostrano una lenta ripresa, altri continuano a subire gli effetti di una crisi strutturale e di dinamiche geopolitiche complesse. La prudenza degli investitori e il calo della fiducia delle imprese suggeriscono che la strada verso una ripresa stabile sia ancora lunga e incerta.
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