Due giornate intense in preparazione della Print4All 2021, con relatori che spaziano dal futuribile alla sostenibilità. Quest’ultimo tema trattato con relazioni e dibattiti. Ma restano dei dubbi.

Print4All e FieraMilano hanno voluto fare le cose in grande e con molto anticipo, per il lancio della fiera che tornerà nel 2021. Certo, bisogna anticipare i tempi visto che nel frattempo, nel 2020, ci sarà la drupa a Düsseldorf. Anche per questa ragione è stata invitata la stampa di settore dei Paesi europei e del Mediterraneo. Fattore questo significativo per il coinvolgimento di un mercato sempre più attuale per l’industria italiana della stampa e del packaging.

Rispetto alle ‘conference’ preparatorie di drupa cui abbiamo assistito in passato, a nostro modesto parere è mancata una analisi approfondita del mercato e delle sue prospettive. Ma, come è stato sottolineato questa è stata una scelta, volendo puntare piuttosto sui ‘segnali’ che sui dati di mercato.
Così come il target cui sono state rivolte le relazioni, rappresentato da aziende industriali della community che ruota attorno al mondo della stampa. Sono scelte che hanno una ragione e su cui vorremmo tornare per un approfondimento con un’intervista diretta ad ACIMGA.

Le due giornate si sono aperte con i dati riferiti alla scorsa edizione di Print4All: 429 espositori, 35.312 presenze, con forte affluenza dall’estero. E i dati sulla Customer Satisfaction, che sono stati, ovviamente, favorevoli alla nuova formula per questa manifestazione fieristica, che non può più limitarsi alle sole operazioni di stampa, ma abbracciare l’intera filiera.

Alberto Mattiello

Alberto Mattiello, SDA Bocconi parla del futuro della comunicazione

Le relazioni e i relatori sembrano essere stati scelti – come del resto nell’edizione precedente – per fare effetto. Ma di stampa e di packaging e delle loro problematiche reali e quotidiane si è sentito poco.
Si è posto l’accento sull’evoluzione della comunicazione, sempre piú virtuale e a base di ‘social’.
Alberto Mattiello, SDA Bocconi, ha illustrato infatti il percorso di trasformazione digitale della filiera della grafica e comunicazione. E Daniele Pes, presidente di Corner Stones ha detto come la trasformazione digitale abbia modificato i modelli di comunicazione fra gli esseri umani e come stia ridefinendo le nostre norme sociali. Lo sapevamo.
Tutti argomenti noti, ma che forse a chi stampa non hanno fatto molto piacere. Certamente questa è una realtà, ma proprio per questa ragione è mancata un’iniezione di fiducia verso gli imprenditori, che hanno bisogno di conoscere dove va il mercato e come affrontare e anticipare le tendenze. Unica relazione che ha trattato il tema della stampa e il packaging dal punto di vista operativo, è stata quella di Enrico Peroni della Ducati: anche le motociclette, in fondo, hanno bisogno di affidarsi a carta e cartone. Ma non è una novità.

Sostenibilità

E a proposito di questi supporti, Massimo Ramunni (Assocarta) ne ha illustrato il lato verde. In base ai risultati di una recente indagine realizzata da Two Sides sui temi ambientali legati alla carta e ad altri materiali, emerge che la carta si posiziona tra i prodotti più ecologici (52,72%), dopo il legno (57,98%) e il vetro (57,01%). Ma ancora l’80% degli intervistati ritiene erroneamente che l’area forestale europea si sia ridotta (e invece è aumentata). Tra i vari materiali la carta è riconosciuta come il più riciclato, ma l’83,31% ne sottovaluta i volumi.
Ramunni ha tuttavia sottolineato, che la sostenibilità del prodotto carta è ancora sottovalutata. E ha invitato tutta la filiera a lavorare unita per comunicarne i valori di forza quale gestione sostenibile e riciclo.

Rossano Lambertini SIT

Rossano Lambertini illustra le soluzioni SIT Group nel packging

Analogo discorso sui supporti plastici per il packaging flessibile. Qui tuttavia il tema è più problematico e non lo si può esaurire in poche parole o in brevi dibattiti o confronti.
Condivisibile quindi quanto ha detto Michele Guala – Presidente di GIFLEX –, nel suo intervento sulla sostenibilità: «Rendere sostenibile un imballaggio flessibile si può, ad esempio attraverso l’utilizzo di mono-materiali oppure materiale biodegradabile o compostabile.»
Si sta lavorando sul fronte del riciclo in cui «guardiamo con molto interesse al riciclo chimico, che però necessita di tempo per diventare una realtà industriale
Sul riciclo meccanico «un limite è ancora quello di non poter ottenere delle resine che siano adatte alla produzione di imballi per contenere gli alimenti, riducendo così il mercato di sbocco» ha detto.
Su questo è stato interessante il dibattito tra Rossano Lambertini di SIT Goup con Andrea Caselli, di Uteco (a breve un approfondimento direttamente da SIT).

Questo è un tema al quale siamo molto sensibili e lo approfondiremo ulteriormente nelle prossime settimane con interviste e analisi.

Intanto è annunciata una nuova Print4Alla Conference per il 2020. Speriamo di vedere più stampatori e non solo aziende fornitrici.