In 16 mesi di governi, abbiamo accumulato 100 miliardi di debito in più pari a 1.815 euro a testa. E io pago… direbbe Totò.  Questo il risultato dell’analisi che emerge dal Osservatorio sui dati italiani della Mazziero Research *.

Sedici mesi è esattamente il tempo intercorso dal superamento dei 2.300 miliardi di debito e il nuovo record storico a 2.410 miliardi (di Euro, non di lire).

Questo significa che in meno di un anno e mezzo ‘abbiamo’ bruciato 100 miliardi, cifra che per ciascun residente italiano corrisponde a 1.815 euro, neonati compresi.

«Ora fatevi un conteggio di quanti siete in famiglia e moltiplicatelo – dice Mazziero – poi pensate a quanto quella cifra corrisponda per il vostro lavoro, a quanto sacrifici avete fatto e a cosa avete rinunciato per la gioia vostra e dei vostri cari

(Qui il link immediato all’Osservatorio Italia: economia a metà 2019)

Mazziero Barometro-economia-italia-sett2019

Il barometro dell’economia italiana settembre 2019 – Mazziero Research

Chi paga?

«Forse potrete pensare – sottolinea Mazziero – che, finché si tratta di cifre statali non si dovranno pagare, in fin dei conti tutto il mondo va così…» ma non facciamoci illusioni: se non noi qualcuno dei nostri figli o nipoti dovrà prima o poi porvi rimedio, O con tasse dirette e le subdole indirette o con patrimoniali (tanto l’80% delle famiglie italiane possiede una casa e praticamente tutti hanno un conto in banca cui prelevare nottetempo).

Negli ultimi dieci anni si sono succeduti sette governi, di cui uno tecnico, quindi abbiamo visto ogni possibile maggioranza, di ogni colore e combinazione di colori. I volenterosi ministri, al cospetto della Commissione Europea hanno sempre promesso una traiettoria discendente del debito, che poi a consuntivo è invece sempre salito.

Ancora oggi si promette un cambiamento, termine già più volte abusato, spendendo a deficit per far ripartire l’economia; una medicina già vista che ha partorito una crescita a “zero virgola”.

Forse il vero cambiamento dovrebbe essere nelle competenze, perché “fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversi è una follia” (Albert Einstein) e conduce alla rovina, aggiungiamo noi.

Le stime Mazziero Research
Debito italiano 2019 Mazziero

Andamento del debito (Mazziero Research)

Debito Pubblico (il dato ufficiale verrà pubblicato il 15 ottobre 2019)
Stima ad agosto 2019, 2.405 miliardi (lieve calo).
Intervallo confidenza al 95%: 2.401 – 2.409 miliardi.

Stima a dicembre 2019 (il dato ufficiale verrà pubblicato a metà febbraio 2020)
Compreso tra 2.375 e 2.397 miliardi
Intervallo confidenza al 95%

Spesa per Interessi
      Spesa per interessi lorda da gennaio a luglio: 35,2 miliardi.
Stima Mazziero Research spesa lorda a fine anno: 67,6 miliardi. (gap 32,4 mrd)
Spesa per interessi netta da gennaio a marzo: 12,1 miliardi,
Stima Mazziero Research spesa netta a fine anno: 62,9 miliardi. (gap 50,8 mrd)

Nota esplicativa: per spesa per interessi lorda si intende l’esborso per interessi come risultante dal conto di cassa della Ragioneria Generale; per spesa per interessi netta si intende il conguaglio tra interessi attivi e passivi e riportato nelle statistiche ufficiali dell’Istat.

Nuovo QE della BCE
     Stima acquisto mensile di titoli di Stato italiani: 2,45 miliardi.

Variazione PIL
     Stima PIL 2019: +0,1%
Stima PIL 3° trimestre 2019: +0,1%
Stima PIL 4° trimestre 2019: +0,1%

Possibili revisioni: la produzione industriale resta debole, se questa condizione dovesse mantenersi inalterata o peggiorare nell’intensità si procederà ad abbassare la stima PIL per il 3° trimestre.
La stima è formulata in base a una serie di fattori, verrà rivista periodicamente e pubblicata sul sito Mazziero Research.

Per leggere solo le conclusioni dell’Osservatorio di Mazziero Research


Per andare alla pagina indice degli Osservatori e visualizzare i grafici

Testo suggerito: La crisi economica e il macigno del debito – Ed Hoepli.

* L’Osservatorio Mazziero Research viene ricevuto da manager, decisori e uffici studi, ma è utile anche a ogni cittadino che vuole essere aggiornato sullo stato di saluto dell’economia italiana.