L’accordo raggiunto sul Regolamento Imballaggi al Consiglio Europeo del 18 dicembre scorso tratta allo stesso modo rinnovabili e fossili perdendo di vista l’economia circolare, il riciclo e il mercato interno.

La Federazione Carta e Grafica esprime disappunto sull’accordo raggiunto sulla proposta di Regolamento sugli Imballaggi, perché perde di vista l’economia circolare europea e mette in discussione gli investimenti fatti e quelli futuri.

Michele Bianchi, Presidente della Federazione Carta e Grafica – che con i suoi 30 miliardi di fatturato, 1,6% del PIL italiano rappresenta una filiera che ha raggiunto l’85% di riciclo ed è il secondo riciclatore europeo – commenta che, nonostante gli sforzi e la posizione assunta in sede di Consiglio dal Governo italiano che riprende la risoluzione approvata dal Parlamento Europeo lo scorso 22 novembre «Imporre quote di riuso a tutti i materiali significa trattare materiali diversi (rinnovabili o fossili) alla stessa maniera applicando la neutralità tecnologica”.»

Nessuna armonizzazione del mercato

Al contrario – come spiega Bianchi – il fatto di introdurre sistemi di riutilizzo, che possono essere innalzati a discrezione dei singoli Stati, significa andare nel senso opposto a quello dell’armonizzazione del mercato interno, utilizzando – paradossalmente – lo strumento del regolamento che è direttamente applicabile.
Una posizione, quella approvata dal Consiglio, che è comunque complessa e rinvia a una serie di norme attuative, con adempimenti difficili da controllare e da monitorare e che è quindi in contrasto con l’obiettivo di rendere il sistema normativo un alleato dell’industria e dello sviluppo sostenibile.

«Come filiera della carta – afferma Bianchiauspichiamo che, nel trilogo, venga ripresa la risoluzione approvata dal Parlamento europeo, che introduce un’esenzione dagli obiettivi di riutilizzo e dai divieti per gli imballaggi che raggiungono un tasso di raccolta per il riciclaggio dell’85%. Ciò è in linea con l’obiettivo generale secondo cui tutti gli imballaggi devono essere riciclabili o riutilizzabili.»