Dal 31 ottobre è partita da Torino la prima tappa di ‘A Collection’, un progetto che utilizza plastica riciclata che giovani artisti della visione creativa con nuove tecniche di tessitura per creare arazzi.

Il progetto ‘A Collection’ prende forma in 10+1 grandi arazzi contemporanei realizzati con filati ottenuti dalla lavorazione della plastica riciclata. Un’operazione per affermare come sia possibile, con la ricerca tecnologica e la creatività, unire l’attenzione per l’ambiente alla produzione di opere d’arte realizzando, da un prodotto di rifiuto tanto discusso, un oggetto contemporaneo di alto livello, di lusso, quasi un’opera d’arte.

Al progetto – curato da Chiara Casarin con gli arazzi realizzati dal Maestro tessitore Giovanni Bonotto – partecipano dieci artisti invitati: Giuseppe Abate, Thomas Braida, Nebojša Despotović, Manuel Felisi, Alberto La Tassa, Elena Mazzi, Ruben Montini, Giovanni Ozzola, Fabio Roncato, Giuseppe Stampone.

La prima tappa è realizzata in collaborazione con Opera Barolo, che ospita l’esposizione nel prestigioso palazzo barocco sede dell’Ente collocato nel centro storico di Torino. Da qui partirà e verrà presentato nelle più importanti e prestigiose sedi del contemporaneo internazionale in un percorso che si svilupperà nei prossimi anni.

Le cromie della plastica

Il progetto è la materializzazione di un semplice assunto: i filati ottenuti dal riciclo della plastica, grazie alle loro infinite cromie e matericità, possono comporre arazzi dettagliati e raffinatissimi. La plastica, proveniente per lo più dalle bottigliette che inquinano i mari, viene lavorata mediante un processo meccanico di fusione e filatura. La trasformazione della cosiddetta materia prima-seconda è condotta in maniera ecologia, sostenibile e produttiva e procede fino allo stadio finale in cui delicati sistemi di manipolazione consentono di ottenere filati che simulano alla perfezione quelli di origine naturale, anzi, le loro caratteristiche ne sono ulteriormente valorizzate.

Gli arazzi non sono il fine, ma il mezzo per raccontare una storia millenaria. Un linguaggio universale le cui prime testimonianze risalgono all’Egitto dei faraoni. Dall’America precolombiana all’Europa rinascimentale la produzione degli arazzi è sempre stata una strategia culturale.

Il desiderio di recuperare questo linguaggio elegante e sofisticato, abbinandolo all’attenzione per l’ambiente e al rispetto per il nostro pianeta, ha portato così alla scelta dei 10 artisti che hanno progettato ciascuno un arazzo assecondando il loro linguaggio artistico.