La Casa editrice Tallone è uno dei più antichi e prestigiosi editori al mondo per i quali la tipografia è ancora Arte. Il questa intervista ripercorriamo le tappe del suo successo.

Libro infinito – alfabeto. Tallone Editore
L’atelier tipografico oggi attivo ad Alpignano (To) si tramanda ininterrottamente da tre secoli, con il succedersi alla sua guida di undici generazioni di editori. I Tallone sono entrati nel 1938 quando Alberto Tallone (1898-1968) acquistò, a Parigi, l’atelier dal suo maestro Maurice Darantière, da cui ricevette i torchi della stamperia, fondando cosí la casa editrice, oggi condotta – ad Alpignano – dal figlio Enrico e i nipoti. Con nuovi tipi da lui disegnati, incisi da Charles Malin (1949) e fusi dalla fonderia Radiguer, stampò un’edizione in tre tomi de I Promessi Sposi (1951-52). Nel 1960 la stamperia viene trasferita in Italia diventando un’officina modello, con rigoroso stile caratterizzato dai banchi di caratteri mobili e i torchi nella tradizione di Aldo Manuzio e Giambattista Bodoni. Nel 1967 Alberto Tallone ricevette il titolo di Cancelliere dell’ordine europeo di Gutenberg.
Una premessa, questa, necessaria prima di passare all’intervista di oggi a Enrico Tallone.

Una scena del laboratorio tipografico di Tallone Editore

I tipi Caslon utilizzati per lo «Stabat Mater e Dies Irae» di Jean-Luc Nancy in tiratura di 60 esemplari numerati impressi su carta di puro cotone Magnani.
Marco Picasso per MetaÃlice – Enrico, ci conosciamo da alcuni decenni. Per la Cabala, tu porti il nome di mio padre che è nato lo stesso anno del tuo. Ma a parte questo, vorrei che spiegassi ai lettori della nostra rubrica che, detto per inciso, non sono necessariamente stampatori, ma lettori, scrittori e anche editori: cosa significa la passione per il carattere in piombo, che hai trasmesso anche ai figli?
Enrico Tallone – Caro Marco, ti ringrazio per la domanda sui tipi in piombo, che mi permette di presentare i veri protagonisti della nostra professione, i caratteri. L’atelier tipografico ha infatti in dotazione le piú importanti serie di caratteri classici di cassa, spesso fuse nelle matrici originali – come nel caso del Caslon – tutt’oggi protagoniste dell’editoria; si pensi al Garamond o al Baskerville. Nel nostro caso, si tratta di serie originali caratterizzate da sottili quanto significative differenze di proporzione tra corpo e corpo, frutto della progettazione manuale (caratteristica da cui esulano gli emuli digitali in cui le differenze dimensionali sono frutto di proiezioni vettoriali). Tra queste figura il carattere Tallone, creato da mio padre a Parigi nel 1949 e inciso dal grande Charles Malin. Un moderno elzeviro caratterizzato dalla severità del disegno, che non interferisce con i testi, bensí accompagna senza fatica le lunghe letture. In particolare, il corsivo dall’ampio respiro ispirato all’architettura del Palladio (tant’è vero che fu progettato a villa Maser), ha riportato questo stile all’originaria facoltà di interpretare interi volumi.
– Va da sé che la tua Casa Editrice non ha nulla a che vedere con l’editoria di massa. Per voi è piú importante la scelta del testo da pubblicare o la pubblicazione in sé, quindi la stampa tipografica, intesa come Arte?
Enrico Tallone – Il processo editoriale prevede dapprima la selezione del testo, in base al quale verrà stabilito il formato, a conferma del fatto che contenuto e forma sono in continuo dialogo. Ne è un esempio “El tren nocturno”, nostra pubblicazione del 2021, edita in occasione dei 50 anni dall’attribuzione del Premio Nobel a Pablo Neruda (3 dicembre 1971). Qui, il testo è disposto in forma di distico e richiama, nella forma, l’idea del binario, simbolo per eccellenza del viaggio. Altra caratteristica del nostro operare consiste nell’evitare la serialità delle collane – tranne rare eccezioni, come i Manuali tipografici e i presocratici greci –, a favore della “bibliodiversità”, che si esplica in formati e impaginazioni studiati per interpretare lo spirito segreto dei testi.
– Vorrei ora entrare nel tuo Atelier Tipografico, in particolare all’archivio caratteri e alla Conservatoria dei Punzoni, che credo se non unica al mondo, di estrema importanza per il futuro dell’Arte Nera.
Enrico Tallone – L’Archivio degli Stili rappresenta un compendio alla dotazione di caratteri classici presenti nel nostro atelier. Qui, sono rappresentati gli stili tipografici che hanno marcato la storia della pubblicità del XX secolo. Accanto a esso, la Conservatoria dei punzoni custodisce gli strumenti necessari alla fondita e all’incisione dei caratteri, testimoniando cosí le sfaccettature del mestiere tipografico, che molto ha in comune con l’arte orafa, a partire dalla strumentazione. Questa ala della casa editrice, a disposizione degli studenti e dei ricercatori e dei professionisti che operano nel campo del design, è frutto di anni di ricerca e collezionismo, a servizio di chi intenda approfondire il tema tipografico. Nell’ambito di questo progetto, nel 2020 – in piena pandemia – abbiamo inaugurato il sito Internet www.archiveofstyles.com, dove, attraverso più di mille immagini commentate, l’intera dotazione di caratteri e strumenti è stata resa accessibile a un vasto numero di persone.
– Un’altra delle tue prestigiose collezioni è quella delle filigrane che, mi sembra, risalgano a prima della nascita della stampa.
Enrico Tallone – Ti confermo che l’archivio della casa editrice comprende una vasta collezione di filigrane, che permette di ricostruirne l’evolversi nel corso dei secoli: le più antiche, risalenti alla fine del 1300, sono caratterizzate dalla presenza della figura mitologica del “basilisco”; il 1400 è rappresentato invece dalle filigrane di Caselle Torinese (“il bue”, “il bucranio sormontato dalla Croce di Sant’Andrea” e “il grappolo d’uva”), che sono state testimoni della nascita del libro a stampa, dato che compaiono nella “Bibbia delle 42 linee” di Gutenberg, oltre che da quelle lombarde del “biscione”, quelle della Serenissima e quelle provenienti dal centro Italia, in particolare da Fabriano, dove sono nate; la collezione comprende inoltre esempi di iconografia religiosa (come “San Giorgio e il drago”, di scuola genovese, risalente al 1600) e di “filigrane parlanti”, cioè che, nell’iconografia, rivelano il nome del produttore: si vedano le filigrane raffiguranti il frate cappuccino, prodotte nel XVIII secolo dalla dinastia dei Cappuccino di Caselle Torinese. A questo tema, affascinante e tutt’oggi inesausto, abbiamo dedicato il tomo III della collezione dei Manuali Tipografici, dove, accanto a saggi sul tema sono inseriti campioni originali di filigrane e contromarche, dal 1400 all’attualità. Inoltre, nella finezza e nell’eleganza delle filigrane italiane si possono scorgere i prodromi dello stile e del design, che tutt’oggi veicolano magnificamente l’immagine dell’Italia in tutti i campi.
– Torniamo ora all’editoria e alla stampa. Tutti i libri che editate sono composti a mano con caratteri incisi a bulino, con risultati di una eleganza e raffinatezza inimitabili. Qual è il segreto?
Enrico Tallone – Il segreto consiste nell’utilizzo di caratteri di cassa, in lega durissima, fusi nelle matrici originali: si tratta di tipi in cui le proporzioni delle lettere sono adattate di volta in volta dalla mano dell’incisore alla dimensione dei diversi corpi, creando un’atmosfera di grande ricchezza interpretativa in grado di elevare e intensificare l’esperienza di lettura, sconosciuta allo standard industriale e digitale. Non impieghiamo i rapidi sistemi industriali di composizione a tastiera monotype e linotype. Né utilizziamo il fotopolimero, veloce scorciatoia, spesso spacciata per composizione tipografica, oggi usatissima per trasferire senza fatica composizioni digitali su cliché di plastica.
– Molti sostengono, e io con loro, che un buon libro si assapora anche per l’effetto tattile e il profumo della carta. Qual è l’importanza del supporto nelle tue edizioni?
Enrico Tallone – Ti confermo che la carta è elemento essenziale nella buona riuscita di un’edizione. Si tratta di un aspetto talmente importante, che gli abbiamo dedicato un tomo della collezione dei Manuali Tipografici! A riprova dell’importanza della forma nel veicolare il contenuto, la scelta di una pannosa Magnani dalla grammatura spessa veicolerà lo stesso testo in maniera ben differente rispetto ad un’efebica Kaji nacré del Giappone!
– Per concludere mi piacerebbe che ci dicessi due parole sull’ultima fatica, il sesto volume dei Manuali Tipografici del Bodoni, in mostra fino al 23 novembre all’ADI Design Museum di Milano. E quali pubblicazioni hai in cantiere?
Enrico Tallone – Il Supplemento Estetico, in uscita in questi giorni, è stato presentato in anteprima all’ADI Design Museum di Milano, in mostra fino al 23 novembre, insieme agli altri tomi della collezione dei Manuali Tipografici, realizzati nello spirito di Fournier e di Bodoni. Con questa pubblicazione si chiude il progetto, ventennale, dei Manuali, frutto di molti anni di ricerche. Se nei tomi che costituiscono la serie dei Manuali si è indagato, dal punto di vista storico ed estetico, sugli elementi che costituiscono il libro – i caratteri, da frontespizio e da testo, la carta, le filigrane e gli inchiostri –, con il Supplemento abbiamo approfondito l’argomento, attraverso saggi e reperti originali, che spaziano dal XIV secolo all’attualità. A ogni argomento trattato corrispondono decine di campioni originali di carte, filigrane e inchiostri, che, attraverso i secoli, rendono questo progetto enciclopedico unico nel panorama editoriale.
– Progetti futuri?
Enrico Tallone – I nostri progetti sono orientati alla pubblicazione di opere fondamentali nella storia della letteratura occidentale che sono state, tuttavia, negli “annali della storia”, relegate a posizioni marginali a favore di titoli di maggiore successo. Esempi recenti sono “Dialogo delle lingue” di Sperone Speroni – curato, come tutti i nostri testi, da filologi di valore, in questo caso Carlo Ossola – dedicato alla bellezza della lingua italiana e “Trattato della vita elegante” di Honoré De Balzac, dove vengono investigati i prodromi dell’attuale società dell’immagine, oggi giunta al suo apice!

Grazie.
Per una visita virtuale all’Atelier Tallone: https://www.talloneeditore.com/tallone/
e per una visita reale: https://www.talloneeditore.com/tallone/index.php/component/sppagebuilder/79-guided-tours
Per chi vuole approfondire rimandiamo ad altri articoli pubblicati negli anni passati in MetaPrintArt:
Tallone’s precious typographic books in NY
Tallone a Castiglione del Terziere
Archivio di caratteri e punzoni Alberto Tallone
Styles and Punches by Tallone
Une mirable collection des caractères et de poinçons chez Tallone
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