In questo articolo affrontiamo un argomento interessante quanto complesso: che cosa si intende per stampa in facsimile e anastatica?

Gli editori che se ne occupano sono professionisti del settore preparati e cultori del bel libro, desiderosi di riportare in vita opere che non sono piú consultabili perché antiche o perché si sgualcirebbero. Copie note a pochi e riservate allo sguardo di pochi.

Nel viaggio alla scoperta degli editori, ce n’è uno di nostra conoscenza (vedi qui) che se ne è occupato: Priuli & Verlucca. Il catalogo comprende belle edizioni, curate nel dettaglio attraverso la scelta di carte di qualità su cui eseguire una stampa degna della materia prima utilizzata, ma anche copie anastatiche e in facsimile che hanno scandito l’attività editoriale negli anni passati con successo.

Sono state riprodotte opere medievali di particolare pregio e bellezza, realizzandole in facsimile.

Il primo volume, del gennaio 1990, è un prezioso documento risalente a prima dell’anno Mille e conservato nella Biblioteca Capitolare di Ivrea: il Sacramentarium Episcopi Warmundi. Si tratta di un codice membranaceo di 222 fogli, quindi di 444 pagine, con svariate miniature e lettere iniziali auree e policrome.

Facsimile Sacramentarium E. Warmundi - Esempio di una pagina con ripr. di difetti

Facsimile del Sacramentarium Episcopi Warmundi – Esempio di una pagina con riproduzione dei segni del tempo e

La prima copia del facsimile, rilegata in pelle bianca con sovrastampato il logo del Papa fu illustrata al pontefice dall’editore Cesare Verlucca nel silenzio della cattedrale di Ivrea. La soddisfazione è immensa quando opere di questo livello giungono nelle giuste mani e vengono apprezzate. Bisogna coordinare conoscenze, capacità ed esperti del settore editoriale a tutto tondo.

La versione in facsimile, tirata in cento esemplari numerati e riproducente l’opera al naturale, che si può ammirare nella Biblioteca Capitolare di Ivrea, presenta le 444 pagine stampate da otto a dodici colori più due ori; mentre la versione anastatica, tirata in 1000 esemplari numerati, alla stampa in quadricromia delle immagini aggiunge la trascrizione a stampa del testo latino, più un’introduzione storica (in italiano, inglese e francese) a cura di mons. Luigi Bettazzi, allora vescovo di Ivrea, e uno studio del Codice, sempre in tre lingue, realizzato da Luigi Magnani nel 1934 per conto della Biblioteca Apostolica Vaticana.

Facsimile Sacramentarium Episcopi Warmundi - Interno

Facsimile Sacramentarium Episcopi Warmundi – Interno

Anastatica Sacramentarium Episcopi Warmundi

Anastatica Sacramentarium Episcopi Warmundi – Interno e cofanetto

La collana proseguí con una serie di volumi impegnativi che videro la luce negli anni successivi. Citiamo per brevità il Missale magnum festivum domini Georgii Challandi (del febbraio 1993), un’opera tra le più importanti dell’arte figurativa tardo-medievale, conservata nell’antica Collegiata dei Santi Pietro e Orso in Aosta, e fatta eseguire alla fine del XV secolo da Giorgio, priore della Collegiata, per suo uso personale.

Il manoscritto, di notevoli dimensioni (cm 33×50), comprende 176 carte membranacee (352 pagine), con splendide miniature ed elementi decorativi e figurativi ispirati a motivi tratti dalla natura che completano l’intero apparato iconografico e testuale. La stupenda versione in facsimile che ne è stata tratta, è stata tirata in 333+XXXIII+3C esemplari (333 destinati alla commercializzazione, XXXIII ai collaboratori e alla stampa, 3 agli editori), e accompagnata da un volume di commentari di mons. Alberto Maria Careggio.

Facsimile missale challandi doppia pagina

Facsimile del Missale Challandi – Interno

Ma che cosa si intende per stampa in facsimile e anastatica?

L’espressione facsimile indica la riproduzione esatta, ottenuta mediante adeguati procedimenti tecnici. In senso figurato, è un esempio di imitazione o somiglianza perfetta (dalla locuzione latina fac simile, fai uguale). Il termine viene di solito usato per indicare la riproduzione fedele di un manoscritto o di un documento stampato, che rispetti con scrupolo lo stato di conservazione dell’esemplare da riprodurre. Ai giorni nostri i mezzi tecnici di riproduzione a stampa hanno raggiunto livelli tali di eccellenza che è ormai possibile realizzare copie perfette (stampate in offset) di manoscritti o libri rari, al punto che le riproduzioni sono spesso indistinguibili dagli originali da cui derivano.

C’è una distinzione tra le riproduzioni in facsimile di un documento e la sua riproduzione anastatica, anche se accade che operatori editoriali non rigorosi usino a volte il termine facsimile per indicare delle semplici riproduzioni anastatiche (dal greco anastatòs, risorto). Si tratta sempre di riprodurre un documento con un sistema diverso da quello con cui era stato prodotto all’origine: fotografando, ad esempio, la pagina di un manoscritto o di un libro composto a suo tempo a caratteri mobili, e trasferendola su una lastra che verrà successivamente montata su una macchina offset, si otterrà la stessa pagina (o quasi) seguendo un processo diverso da quello originario. Così è possibile ristampare un libro o un qualsiasi documento attraverso un processo fotografico combinato con la stampa in offset, anche se non vengono riprodotte integralmente le particolarità del documento originale: questo procedimento si chiama ristampa anastatica. Le riproduzioni possono essere a colori o in bianco e nero, le dimensioni quelle d’origine o di altro formato, ma sempre di anastatica si deve parlare.

Il termine facsimile individua, invece, come abbiamo detto, una realizzazione con caratteristiche particolari e predefinite, che sia tecnicamente eccellente, ma anche filologicamente corretta. Si parte sempre fotografando un documento definito, ma nel caso del facsimile ci si sforzerà di riprodurre tutte le caratteristiche, comprese le imperfezioni d’origine e i danneggiamenti successivi, e sempre rispettando in modo scrupoloso il suo stato di conservazione. Oltre a riprodurre il testo e le illustrazioni, si cercherà di evidenziare tutte le sfumature cromatiche dell’oggetto, provvedendo a stamparlo nel numero di colori opportuni (se necessario a rendere quelle tonalità che la semplice quadricromia non saprebbe mettere in evidenza); gli ori verranno riprodotti con accorgimenti che consentano di differenziarli, a seconda che nell’originale risultino lucidi o opachi; si provvederà a mantenere integralmente le iscrizioni posteriori (annotazioni di un proprietario o di un erudito, provenienze manoscritte o apposte con timbri, e così via); si riprodurranno i guasti e le deteriorazioni subíte nel corso dei secoli (buchi di pergamene antiche, fori dei tarli, macchie, polvere del tempo, sfrangiature), imitando, almeno sotto un profilo visivo, strutture e superfici del supporto d’origine (papiro, pergamena, materiale cartaceo), e rispettando il formato originale del documento. Per quanto concerne la sbordatura dei fogli, è realizzata seguendo i bordi, con tutte le imperfezioni esistenti (mentre in una versione anastatica la sbordatura potrebbe essere evidenziata stampando le pagine su fondo neutro, in modo che i bordi originali risultino individuabili).

Infine, la legatura, potrà essere una replica di quella originaria oppure diversa, dal momento che spesso i volumi arrivati sino a noi dall’antichità hanno subìto rimaneggiamenti nei secoli successivi, e raramente quelle giunte sino a noi oggi, sono legature coeve alla creazione del volume. Capiterà quindi che a riproduzioni in rigoroso facsimile delle parti manoscritte o stampate, vengano affiancate legature che non corrispondono a quelle attualmente esistenti, alla stessa stregua di quanto accade nei restauri conservativi dei dipinti, in cui le parti ricreate per completare quadri incompleti vengono messe in evidenza per non indurre in eventuali incertezze di interpretazione. Una legatura tra le più logiche e usate, soprattutto se riferita a volumi di epoca altomedievale e quando non si provveda a ripetere quella originale, è conosciuta sotto il nome di “legatura tabulare” (dal latino tabularis, tabulare = di/per tavolato): i piatti, costituiti da due tavolette di legno unite da un dorso di cuoio, sono solitamente chiudibili con legacci sistemati sui bordi, i quali avevano a suo tempo la duplice funzione di tenere chiuso il tomo e mantenere stesi i fogli di pergamena che hanno la tendenza a imbarcarsi.

Oltre alla legatura, infine, c’è un ultimo elemento: il supporto su cui lo stesso è stato steso. Di solito si tratta di pergamene, veline o altri materiali su cui non sarebbe possibile riprodurre a stampa quello che è stato a suo tempo disegnato o manoscritto; l’unica possibilità è affidarsi alla tecnica contemporanea per produrre supporti cartacei che imitino le essenze originali, con tutte le imperfezioni originarie.

Chiunque oggi può, invece, definire facsimile un banale reprint, al punto che, per distinguere un vero facsimile da una semplice anastatica, certi produttori francesi hanno coniato il termine fac-similé à l’identique (in tedesco: Vollfaksimile), che dovrebbe garantire l’identità della riproduzione rispetto al documento d’origine. In italiano il termine potrebbe essere reso con la locuzione “facsimile autentico”. Per far comprendere meglio la differenza possiamo elencare gli elementi che consentano di chiamare “facsimile autentico” un documento riprodotto, distinguendolo da un’anastatica:

• dimensioni, analoghe a quelle d’origine;
• supporto cartaceo che attinga dal materiale sul quale è stato steso il documento;
• stampa in un numero di colori che consenta la riproduzione di tutte quelle tonalità cromatiche che gli autori all’origine, e la polvere del tempo, hanno stratificato;
• ori brillanti e ori opachi riprodotti con tecniche di stampa appropriate;
• fustellatura di tutte le imperfezioni d’origine (fori dei tarli compresi);
• sbordature dei fogli secondo lo stato attuale del documento;
• tiratura limitata e numerata;
• stesura di un volume di commentari che costituisca lo studio ragionato del documento, sotto il profilo storico e codicologico.

Requisiti aggiuntivi indispensabili del facsimile:

· la riproduzione deve essere commentata. Il facsimile è sempre accompagnato da un volume di commento, che contiene studi storico-artistici dell’opera riprodotta e talvolta può raccogliere la traduzione integrale del testo;
· la riproduzione deve essere a tiratura limitata, cioè stampata in un numero di esemplari solitamente inferiore a mille;
· la riproduzione deve essere garantita, cioè corredata di un certificato di garanzia che attesti sia la completezza e la conformità della riproduzione all’originale, sia il numero di esemplare.

Per completezza di informazione, l’anastatica è una copia stampata dell’originale, di cui si vuol conservare il testo, il ricordo e permetterne la consultazione senza sgualcire l’originale, e ha un prezzo accessibile rispetto al facsimile.

La casa editrice Torchio de’ Ricci in cui ho lavorato per anni, ha realizzato, anche grazie al mio contributo grafico e di ricerca, la copia anastatica della Humana Fabrica di Andrea Vesalio, un anatomista del 1500 (uscita dall’officina di Christophe Plantin di Anversa).

Siamo andati a fotocopiare i microfilm dell’originale, conservati presso la Biblioteca Universitaria di Pavia, a reimpaginare il testo seguendo lo schema a due colonne, anziché a una, e a eseguire la coloritura a mano a china su acetato, e a computer per le figure più complesse, delle tavole del corpo umano, per ottenere in stampa offset un riempimento colorato che ne esaltasse i disegni. Il volume è stato cucito a filo refe, legato con la classica rilegatura cartonata in mezza tela con capitello, impressione del titolo in incavo rilievo a un colore sulla copertina e solo in incavo su tela sul dorso e con l’immagine di Vesalio, stampata su carta in bianco e nero, incollata sulla prima di copertina in un riquadro creato in incavo per ospitarla. Il cofanetto in carta e tela, infine, proteggono il libro.

L’originale ci ha permesso di decifrare una perizia nel superare le difficoltà di costruzione editoriale di un testo tanto articolato con gli scarsi strumenti tecnici che la sua epoca offriva.

Si noti dalle immagini, a corredo dell’articolo, il confronto tra i due libri: l’originale e la copia anastatica, non sono uguali. Quella attuale riproduce testo e iconografia, impaginati in modo tale da abbellire l’originale stesso, per renderlo più leggibile e più facilmente consultabile dai lettori. Ne risulta una copia di pregio simile all’originale ma non uguale, né per tipo di supporto, né nell’impaginazione, né nell’uso del colore, né nella realizzazione della copertina e neppure nella rilegatura.

Copia anastatica Vesalio - Copertina e cofanetto

Copia anastatica de l’Humana Fabrica di Andrea Vesalio – Copertina e cofanetto

Copia anastatica del Vesalio -Frontespizio

Copia anastatica de l’Humana Fabrica di Andrea Vesalio – Frontespizio

Copia anastatica Vesalio interno

Copia anastatica de l’Humana Fabrica di Andrea Vesalio interno – Libro III – Della nutrizione e della riproduzione

L'originale Vesalio - interno

L’originale de l’Humana Fabrica di Andrea Vesalio – Libro II – Dei muscoli