In agosto la parola del mese non poteva che essere questa: vacanza.
Un termine che evoca immediatamente immagini di relax, sole, mare, così come di una pausa dai ritmi frenetici della vita quotidiana. Tuttavia, la vacanza assume una connotazione piuttosto ambivalente: da un lato, il desiderio di svuotarsi mentalmente e liberarsi da ogni responsabilità; dall’altro, il drammatico risvolto della nostra indifferenza verso la vera sostenibiità, evidenziato da spiagge cosparse di rifiuti. È fondamentale interrogarsi su cosa significhi davvero “prendersi una pausa” e quali responsabilità non debbano “andare in vacanza”.
Quindi, vacanza intesa come ferie, ma non come vuoto mentale e vacanza dalle responsabilità come dimostrano, appunto, prati e spiagge cosparse di plastica e rifiuti.
Ne abbiamo avuta conferma da vari colleghi che operano nel mondo della stampa e del packaging, che hanno lamentato la diffusa scarsa educazione da parte dei cosiddetti ‘vacanzieri’, per poi incolpare il packaging flessibile.
I passatempi estivi non possono e non devono offuscare la realtà. Le immagini di spiagge deturpate da materiali non biodegradabili sono un segnale d’allerta: la nostra concezione di vacanza deve necessariamente includere una riflessione su come ci comportiamo anche mentre ci godiamo il nostro meritato riposo. Quando parliamo di vacanza, dobbiamo chiederci: quanto è pesante il nostro impatto sull’ambiente? Come possiamo trasformare questa “pausa” in un’opportunità di crescita e responsabilità e consapevolezza?
Molti tendono a puntare il dito contro il packaging dei prodotti dal consumo immediato, considerandolo come il principale colpevole dell’inquinamento. Tuttavia, questa visione limita la discussione alle sole scelte commerciali e ignora la vera radice del problema: l’educazione. Un cambio di paradigma è necessario, e occorre iniziare a reagire. Sarebbe molto più logico educare, come dimostra l’iniziativa, citata e diffusa da un attento collega, di istituire nelle famiglie − e nelle scuole − il gioco del riciclo, per coinvolgere ed educare i bambini fin da subito a gestire gli involucri dei prodotti che consumano, senza lasciarli in balìa del vento.
Alto aspetto è la necessità di evitare gli sprechi alimentari tanto frequenti in particolare nei periodi di vacanze.
In questo mese di vacanza noi di MetaPrintArt abbiamo dedicato la sezione packaging MetaPack a dare risalto ad alcuni aspetti positivi nell’uso degli imballaggi, parlando ad esempio della la percezione del costo quale principale ostacolo da superare nel packaging sostenibile, o di come la tecnologia possa ridurre gli sprechi di cibo, con soluzioni che permettono di ottimizzare i flussi di movimentazione dei prodotti con riduzione del 5% della merce scartata. E altro a cui rimandiamo.
Scrivi un commento