I dati della Federazione Carta e Grafica nel primo semestre 2020 che denunciano come prevedibile un calo ma con saldo positivo,  dimostrano che il settore carta, stampa, packaging è essenziale per l’economia del Paese. Pur in presenza di forti contrazioni degli scambi con l’estero, il saldo positivo della bilancia commerciale è risultato in moderata crescita (+26 milioni di €).

Con un negativo del fatturato, e un saldo della bilancia commerciale +1,6%, il primo semestre 2020 si chiude con una perdita di fatturato di 1,6 miliardi di € (-13,1%) rispetto ai valori già in ripiegamento dello stesso periodo 2019 su cui ha pesato il ridimensionamento delle vendite sul mercato nazionale (-14,1%).

Carta parzialmente in positivo

Tengono le solo carte per imballaggio, etichette e carte igienico sanitarie (e mascherine) anche grazie al loro ruolo considerato “essenziale”durante il lockdown. Il settore dimostra la sua forte vocazione all’economia circolare, continuando a riciclare i materiali provenienti dalle raccolte differenziate urbane.

Per il terzo trimestre 2020 il clima appare meno negativo; per la parte finale dell’anno emergono forti preoccupazioni circa i possibili effetti sull’economia reale dei recenti provvedimenti adottati per arginare l’emergenza sanitaria.

Stampa commerciale in deficit

La recessione innescata dagli effetti della pandemia da Covid-19 e delle misure adottate per arginarne i contagi sta pesando sensibilmente sulla domanda interna dei prodotti realizzati dai settori rappresentati dalla Federazione che, fortemente connessa con il contesto economico, ha evidenziato nei primi 6 mesi dell’anno in corso un arretramento di oltre il 15%.

Il fatturato complessivo è valutato per il primo semestre 2020 in 10,9 miliardi di €, di 1,6 miliardi sotto il valore dello stesso periodo 2019 (-13,1%), su cui ha pesato il crollo registrato nel periodo primaverile -18,7%, dopo un -7,2% registrato fino al 31 marzo.

Codici Adeco favorevoli

Occorre segnalare che, riconosciuti come essenziali dal DPCM del 22 marzo 2020, i tre settori della Federazione sono rimasti per la maggior parte attivi durante il periodo di lockdown, pur con alcune intuibili difficoltà legate a disponibilità dei propri occupati, ritardi/mancati pagamenti, difficoltà nelle relazioni commerciali, reperimento di materie prime e restrizioni nei trasporti.

L’analisi delle componenti del fatturato vede le vendite interne scendere a 6,7 miliardi € (-14,1%) nei primi 6 mesi, con un’accentuazione tra primo e secondo trimestre (rispettivamente -10,3% e -17,8%); per l’export (4,1 miliardi €) il ridimensionamento è dell’11,3%, da ascrivere quasi completamente al secondo trimestre (-20,2%). La negativa dinamica della domanda interna è anche alla base del rilevante ridimensionamento delle importazioni che, proseguendo nel trend che aveva caratterizzato l’intero 2019, sono scese del 9,3% nel primo trimestre e del 27,4% nel secondo.

Per il terzo trimestre 2020 il clima appare meno negativo; per la parte finale dell’anno emergono forti preoccupazioni circa i possibili effetti sull’economia sull’economia reale dei recenti provvedimenti restrittivi

L’intero studio di Federazione Carta Grafica si può scaricare qui in PDF