La ripartenza per il comparto dell’imballaggio flessibile è una sfida che Giflex intende affrontare con uno sforzo di interlocuzione col mondo istituzionale e puntando su temi fondamentali quali sostenibilità, economia circolare e riciclo. In particolare con la Cabina di Regia “Benessere Italia”, soggetto istituzionale che ha permesso già prima della crisi Covid di dare una bussola e un interlocutore al tessuto sociale e produttivo del Paese attraverso l’elaborazione di 5 linee programmatiche: rigenerazione eco-sostenibile dei territori, economia circolare, mobilità e coesione territoriale, transizione energetica e qualità della vita.

Molti i temi affrontati lo scorso 19 gennaio nell’evento di apertura della nuova Presidenza Giflex con il piano programmatico per il prossimo biennio.

L’evento è stato aperto dal segretario generale di Giflex , l’Ing. Italo Vailati, che ha sottolineato i tre temi chiave su cui punta Giflex da porre necessariamente a fianco del termine Pandemia nel 2021, ma già presenti prima di questa crisi emergenziale, e ora più attuali che mai.

La crisi è globale

Fadi Hassan

Fadi HassanCentre for Economic Performance presso la London School of Economics – ha aggiornato sugli scenari economici. Nella sua analisi la crisi Covid rappresenta la più crisi grossa dalla II Guerra Mondiale, con la differenza di essere di proporzioni globali (con oltre il 90% dei Paesi al mondo che registra una contrazione del PIL), e che sta aumentando le diseguaglianze sociali. Gli Stati stanno sperimentando un livello di debito pubblico mai visto prima.
Difficile dunque fare previsioni su cosa succederà nel medio e lungo periodo senza l’analisi di alcuni elementi.

Il processo di globalizzazione, già in rallentamento dal 2008, è stato trainato nella Pandemia da una significativa frenata del commercio mondiale. Si aggiungano l’incertezza sul futuro dei rapporti USA-Cina e le interferenze nel multilateralismo a causa del blocco del funzionamento della WTO. Ci saranno dei cambiamenti nelle Global Value Chains e nel risk management.
A livello locale questa crisi ha colpito l’Italia in un momento già difficile, in cui da anni si registrava un calo di produttività ed efficienza del modello italiano, che non ha retto alla rivoluzione IT.
Fattori chiave del fenomeno il ruolo delle istituzioni, i pochi investimenti in innovazione, il problema di allocazione delle risorse e le performance dei manager.

Piano programmatico

Il presidente Giflex, AlbertoPalaveri, ha illustrato i nodi principali del piano programmatico, sviluppato insieme al Comitato Esecutivo. Il piano contiene le azioni da intraprendere nel prossimo biennio. La sfida più grande che il settore sta affrontando è quella di conciliare basso impatto nei processi di produzione con buone performance di sostenibilità e circolarità anche nel fine vita. Un difficile compromesso che si muove su uno scenario italiano ed europeo di grande complessità e incertezza, dove il grande sforzo di innovazione del comparto non è sempre accompagnato da una coerente risposta istituzionale: provvedimenti incompleti e inadeguati in materia di etichettatura ambientale, CAC che non corrisponde a raccolta del materiale e Plastic tax che confluisce in fiscalità generale senza diventare una tassa di scopo.

Su questi temi rimandiamo anche alla nostra intervista esclusiva al dottor Palaveri sul nostro canale Youtube.

Numerosi dunque gli input su cui lavorare e a cui Giflex risponde con una riorganizzazione interna : partito il nuovo processo di accreditamento istituzionale (grazie alla consulenza di Stefano Consonni con lo staff di ADL Consulting e all’incredibile lavoro dell’Ing. Vailati), affiancata al Segretario la figura di Elena Scalettari per gli aspetti di comunicazione e rinnovata la guida dei comitati con le nomine di nuovi responsabili (Andrea Cassinari al Com. Tecnico, Laura Passerini al Com. Sostenibilità, Marco Mensitieri al Com. Marketing, Ruggero Gerosa ed Elena Peron alla Task Force Dossier). Nominati anche all’interno dell’Esecutivo due nuovi Vice Presidenti – Davide Jarach e Neni Rossini, il tesoriere – Marco Li Vigni, e il nuovo “Ministro degli Esteri” – Michele Guala (già Vice Presidente FPE).

Grazie ai dipendenti della filiera

Palaveri ha rivolto un ringraziamento a tutti i dipendenti della filiera, e un appello al Commissario Arcuri per chiedere la priorità per i lavoratori essenziali della filiera all’interno del piano vaccinale nazionale.

Ha quindi illustrato il piano di Ascolto e Vicinanza per gli associati che prevede: l’organizzazione di Comitati Esecutivi in presenza sul territorio e di una nuova edizione delle Virtual Meeting Room Giflex. Un percorso di apertura dell’Esecutivo a nuovi contributi, l’implementazione della comunicazione interna ed esterna, l’ampliamento delle sinergie e collaborazioni con il Sistema Confindustria (Assografici, Federazione Carta e Grafica, Assolombarda) e le realtà vicine al settore (Istituto Italiano Imballaggio, CONAI etc…).

Ha chiuso con un invito a partecipare alla vita associativa e ad abbracciare l’innovazione e lo sviluppo, investendo sulla formazione e dare spazio a creatività e diversità.

Benessere Italia

L’evento si è concluso con gli interventi di due rappresentanti di spicco del mondo politico a livello nazionale ed europeo.
La Prof.ssa Filomena Maggino ha illustrato la strategia del Governo in materia di benessere e sostenibilità ambientale attraverso le azioni intraprese dalla Cabina di Regia “Benessere Italia”. Questo soggetto istituzionale ha permesso prima della crisi Covid di dare una bussola e un interlocutore al tessuto sociale e produttivo del Paese attraverso l’elaborazione di 5 linee programmatiche: rigenerazione eco-sostenibile dei territori, economia circolare, mobilità e coesione territoriale, transizione energetica e qualità della vita. Punti di riferimento anche per il mondo produttivo e imprenditoriale pensando allo sviluppo di progetti comuni sul territorio nazionale.

Green Deal

L’On. Patrizia Toia ha discusso i principali provvedimenti a livello europeo che l’Unione ha intenzione di mettere in campo per incentivare la circolarità dell’economia. Gli obiettivi e i provvedimenti del Green Deal sono stati rafforzati da questo nuovo mandato UE e non andranno in secondo piano nemmeno davanti agli eventi pandemici, ma piuttosto orienteranno il cuore del piano di ripresa, ricostruzione e resilienza contenuto nel Next Generation EU.

In particolare si pone attenzione a temi cruciali legati al fine vita dei prodotti (come per esempio quello del riciclo chimico inserito in una risoluzione parlamentare proprio dall’On. Toia). Tra questi anche la richiesta da parte della Commissione Industria, che nel programma Horizon rientrino alcuni filoni di ricerca che riguardano da vicino la filiera del packaging flessibile, dedicati all’efficienza dei materiali e ai processi di generazione di materie prime seconde.
A livello nazionale, sono ancora in discussione i progetti da presentare per il Recovery Plan. Tra le proposte finora avanzate l’istituzione di un fondo per l’economia circolare con una relativa strategia nazionale, un processo di semplificazione normativa e un hub tecnologico nazionale con centri di competenza territoriale.