In una lettera aperta ai soci, il direttore di Acimga, Andrea Briganti, espone la dichiarazione di difficoltà nella catena di approvvigionamento da parte dell’associazione tra i costruttori italiani macchine per l’industria grafica, cartotecnica, cartaria, di trasformazione e affini, affermando come le circostanze della pandemia abbiano pesantemente colpito tutto il mondo industriale creando difficoltà per varie attività commerciali. E Assografici rilancia.

Oltre ai costruttori, ne soffrono particolarmente i loro clienti per la mancanza di ricambi. Ma soprattutto di materiali su cui stampare, in particolare il cartone. Come del resto avevamo già scritto su queste pagine.

«Da diversi mesi – afferma infatti la lettera – una carenza di materie prime e servizi ha avuto notevoli impatti negativi sui tempi di consegna dei prodotti e aumentato i costi per numerose aziende in tutto il mondo, comprese le aziende del nostro comparto. L’attuale carenza riguarda tutte le tipologie di materie prime, quali componenti elettrici, plastica e metalli, e servizi, come i trasporti e la logistica .»

Una situazione difficile quella attuale, e forse ancor più nel medio termine, «poiché i tempi di consegna standard per la maggior parte dei componenti essenziali e dei materiali di produzione vengono ripetutamente estesi, e le quantità ridotte o modificate con preavvisi molto brevi. Come diretta conseguenza, i prezzi d’acquisto di queste materie prime e di questi servizi sono notevolmente aumentati

Fattori non previsti

«Ciò è dovuto – sottolinea Andrea Briganti a molteplici fattori avversi nella catena di approvvigionamento che non erano prevedibili, sono al di fuori del nostro controllo e possono essere equiparati a un evento di forza maggiore. Miglioramenti in questo ambito non sono previsti prima del T3/2022 in base a tutte le previsioni.»

Acimga vuole peraltro assicurare il mercato che le aziende dell’Associazione «stanno prendendo tutte le contromisure possibili per mitigare gli effetti negativi di queste circostanze critiche

A nome degli associati, il direttore di Acimga conferma il profondo dispiacere se in alcuni casi le aziende fornitrici non saranno in grado di rispettare gli accordi stipulati con i loro clienti, «ma assicuriamo in prima persona che tutti stiamo facendo del nostro meglio per ridurre al minimo ogni possibile inconveniente. Come associazione, stiamo inoltre attivamente lavorando per portare tali difficoltà sui tavoli istituzionali, sollecitando urgenti misure attuative

Nella speranza che la situazione contingente volga presto verso un auspicabile miglioramento, Acimga si mette a disposizione per ogni ulteriore necessità degli operatori della stampa e del converting.

Assografici rincara la dose

A questa lettera si aggiunge tempestivamente l’allarme di Assograficiindustria grafica e cartotecnica in forte difficoltà. A rischio la produzione di libri, giornali e imballaggi” mettendo in evidenza – come rilevato da Acimga – che non solo i rincari energetici e della carta rendono le produzioni non economiche, ma le difficoltà a reperire le materie prime stanno rallentando e progressivamente bloccando l’attività.

Ma l’allarme non è certo solo italiano, come si evince dall’analogo comunicato di Intergraf, l’associazione europea dell’industria della stampa.

In cifre il settore della stampa (editoriale e commerciale), dopo aver subito il crollo del -21,3% nel 2020, stava lentamente riprendendosi nei primi 9 mesi 2021con un +7,9%).
Il settore che conta su circa 14mila imprese e oltre 76mila addetti, punta quindi a spingere il Governo a provvedimenti mirati, e a una possibile azione, anche internazionale, per rimuovere alcuni colli di bottiglia che stanno rallentando la produzione di carta, a un riconoscimento generalizzato del credito d’imposta sulla carta, non solo agli editori di giornali, ma anche agli editori di libri e riviste e del settore scolastico in particolare.

Sul fronte della cartotecnica e della produzione di imballaggi in carta, settori in crescita in Italia che stanno accompagnando la ripresa economica (+12,7% nei primi 9 mesi 2021) e la transizione green del Paese, anche grazie alle specificità degli imballaggi in carta da fonte naturale e controllata, la sua biodegradabilità e la sua riciclabilità. In questi settori si parla di oltre 3mila imprese e di 60mila addetti, e 7,7 miliardi in valore con un saldo attivo della bilancia commerciale di 1,9 miliardi di euro. Se il settore della carta, come dimostrato in piena pandemia, è riconosciuto come strategico ed essenziale per il Paese, allora deve essere fatto oggetto di provvedimenti mirati per salvaguardarlo da un potenziale fermo produttivo, molto pericoloso.

Assografici sente quindi il dovere di rappresentare questa situazione e di rilanciare anche in Italia l’allarme sollevato a livello europeo da Intergraf: urgono interventi governativi utili e mirati a contenere i rincari energetici e il loro effetti sul prezzo della carta e a riequilibrare il mercato di questa preziosa materia prima.