L’innovazione per un packaging sostenibile deve anche fare i conti con i materiali impiegati e come questi devono essere stampati.

L’argomento in questione non è ancora affrontato con la dovuta attenzione e i dovuti approfondimenti. Sentiamo in proposito i pareri di Claudio Parietti, CEO Litover, e di Materially

MPA – Quanto è percepita oggi dal mercato la necessità di un packaging a basso impatto ambientale e quali sono gli orientamenti di Litover?

Claudio Parietti – Noi siamo una piccola azienda, ma abbiamo sempre posto la sostenibilità al centro delle nostre operazioni, perché crediamo che questo sia il miglior approccio per affermarsi nei prossimi anni. Per iniziare, abbiamo pubblicato un bilancio di sostenibilità nel 2022 dimostrando il nostro impegno interno verso l’ambiente, ma non ci fermiamo qui. Al momento acquistiamo energia da fonti rinnovabili e abbiamo investito in interventi come il rifacimento del tetto e l’impianto fotovoltaico per ridurre il nostro impatto ambientale.

MPA – È vero che l’accoppiato carta plastica viene sempre separato e riciclato? E nell’accoppiamento con la bioplastica e carta come si ricicla?

C. P. – Ecco qui occorre fare chiarezza. Ancora oggi riceviamo dai clienti richieste riguardo alla “plastica ecologica“, che non vuole dire assolutamente niente. Noi offriamo una vasta gamma di prodotti, sia spellicolabili che non, che rispondono alle esigenze del cliente. Per esempio, produciamo la classica vaschetta piatta con una plastificazione a effetto barriera, che offre una soluzione affidabile per conservare i prodotti.

MPA – È una novità? Cosa offrite?

C. P. – No. Abbiamo collaborato con i nostri clienti nello sviluppo di questo prodotto già diversi anni fa e ora siamo in grado di produrne milioni di pezzi. Quello che offriamo è un prodotto sostenibile e rispettoso dell’ambiente, ma è anche importante notare che il 90% dei clienti è ancora orientato verso le confezioni non spellicolabili. Questo forse è dovuto al fatto che il mercato non è correttamente informato sulle opzioni disponibili e sulle relative implicazioni ambientali. Riteniamo quindi che la chiarezza e la trasparenza siano fondamentali per guidare i consumatori verso scelte più consapevoli. Ed è infatto lo scopo di questo vostro primo seminario.

L’informazione è fondamentale

MPA – Quindi si può dedurre che la corretta informazione sia essenziale ma che ancora manchi?

C. P. – Infatti, ritengo sia fondamentale che l’intera filiera sia bene informata su queste questioni. Se riusciamo a diffondere informazioni accurate e complete, i consumatori inizieranno a porre le domande giuste e ad adottare comportamenti più responsabili. Tuttavia, spesso ci rendiamo conto che la maggior parte dei consumatori non presta attenzione alle confezioni che riceve, limitandosi ad aprirle e buttarle via.
Infine, è importante sottolineare che l’obiettivo principale di eventi come questo convegno non è solo quello di aumentare la consapevolezza, ma anche di migliorare la comunicazione tra tutte le parti coinvolte nella catena di approvvigionamento. Solo attraverso una comunicazione efficace possiamo affrontare le sfide ambientali attuali e future legate al packaging.
L’informazione è fondamentale. Molti consumatori non sono consapevoli delle implicazioni ambientali delle loro scelte di imballaggio. Cerchiamo di promuovere una maggiore consapevolezza sui vantaggi delle soluzioni sostenibili, ma c’è ancora molta confusione sul mercato. È importante che l’intera filiera lavori insieme per fornire informazioni accurate e trasparenti. (link all’articolo I&C tema collaborazione)

Packaging del futuro – Come scegliere i materiali

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