PIL
Alla recente Print4All Conference incentrata sulla Stampa Futura si è giustamente evidenziata l’impossibilità di un mondo senza stampa.
Ma si è parlato anche – come in tutti convegni che si rispettano – di economia, mercati, congiuntura.
In sostanza… di PIL, il Prodotto Interno Lordo, indispensabile indicatore di crescita. Ma è proprio così fondamentale questo PIL? Proviamo a guardare il rovescio della medaglia.
Uno dei piú grandi economisti viventi – Partha Dasgupta – sostiene che stiamo andando nella direzione sbagliata e che, proseguendo su questa strada, non raggiungeremo i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 fissati dall’ONU. Una volta esaurite le risorse disponibili sul nostro Pianeta – e al momento abbiamo solo questo, che stiamo sfruttando oltre i limiti – sarà troppo tardi per evitare il collasso globale dell’ecosistema, quindi della biosfera e, di conseguenza, dell’umanità. Fanno da contraltare alcuni analisti, stipendiati dai governi e quindi dalle grandi imprese, che tutto si risolverà grazie alla tecnologia – e la IA è una di queste in cui si ripone massima fiducia – ma al momento l’efficienza tecnologica progredisce del 3,5% all’anno, mentre per dare ragione a questi analisti dovrebbe crescere del 10% all’anno, secondo gli esperti indipendenti.
Ma allora cosa c’entra il PIL?
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